AA.VV.: Codex Chantilly

Il codice più significativo tra i manoscritti che ci hanno tramandato le opere dei compositori dell’Ars Subtilior è senza dubbio quello conservato al Musée Condé di Chantilly. Alcuni musicologi sono riusciti a stabilire di recente che i brani contenuti in questo codice vennero scritti nella Francia sud-occidentale, una tesi che viene avvalorata dal loro stile, profondamente diverso rispetto a quello utilizzato nel repertorio francese coevo. È stato inoltre possibile accertare che sia i testi sia le musiche furono scritte (o commissionate) dalle corti di Gaston Fébus (1343-1391), conte di Foix e di Beam, Giovanni I (1350-1395) re d’Aragona e da Jean (1340-1416) duca di Berry. Le 112 composizioni polifoniche contenute del Codex Chantilly comprendono 99 chanson e 13 mottetti, con una netta predominanza di ballate (ben 70), alle quali si aggiungono 17 rondeau e 12 virelai. Fondato nel 2000 da Kees Boeke, l’Ensemble Tetraktys ha realizzato tre dischi per l’etichetta Olive Music: Trecento, comprendente una serie di opere del XIV secolo eseguite da Jill Feldman (soprano) e Kees Boeke (flauto e viella), e Dufay Chansons, che vede protagonista il quartetto, con l’aggiunta a Boeke e alla Feldman dell’arpa e della viella. Nel 2006 l’Ensemble Tetraktys ha inciso una serie di opere tratte dal Codex Squarcialupi, comprendenti otto ballate di Andrea da Firenze. Questo disco – primo frutto della collaborazione tra la Olive Records e la Etcetera – dedicato al Codex Chantilly costituisce il primo volume di un progetto molto ambizioso teso a registrare tutte le opere contenute in questo codice, considerato dagli studiosi il più importante manoscritto musicale del Medioevo.