Charlie Haden: Nocturne

Questo disco fa parte della Universal Play 33 1/3 Series, una collana che comprende le prime riedizioni su vinile da 180 grammi di album apparsi su CD tra il 1992 e il 2010. «Charlie Haden nutrì per molto tempo un grande interesse per la musica cubana, a partire da oltre 30 anni fa, quando iniziò a conoscerla a fondo con la Liberation Music Orchestra. Nocturne nasce da questa affinità e dalla collaborazione del grande contrabbassista con il virtuoso di pianoforte cubano Gonzalo Rubalcaba, che svelò a Haden la tradizione della ballata cubana e del bolero. Da questo incontro è scaturito questo insolito insieme di brani lenti e dall’andamento moderato, pezzi limpidi e – in qualche caso – addirittura un po’ cupi pervasi da un delicato romanticismo, una apprezzabile vena lirica e una profonda luminosità. Il programma di questo disco comprende cinque ballate cubane, tra le quali spicca “Tre Palabras”, diventata quasi uno standard jazz dopo le celebri registrazioni di Coleman Hawkins e di Joe Henderson, quattro brani messicani, tra cui la bellissima “Yo Sin Ti” di Arturo Castro. A queste pagine Haden aggiunge due suoi brani originali e Rubalcaba un altro, che si pongono perfettamente in linea con gli altri sotto il profilo della tradizione. Rubalcaba appare chiaramente legato a questo genere di melodie, come si può notare dal fatto che per una volta i suoi pirotecnici voli virtuosistici vengono sostituiti da sottili sfumature armoniche, che contribuiscono ad arricchire i temi originali. Da parte sua, Haden sembra voler scolpire questi brani nel suo registro più grave, mentre il batterista Ignacio Berroa crea una serie di schemi percussivi variegati e quanto mai coinvolgenti. La musica viene esaltata al massimo grado dalla partecipazione di alcune graditissime guest star. Joe Lovano aggiunge a quattro Canzoni (che sono canzoni, che abbiano un testo o meno) una trasparenza intrisa di lirismo che ricorda il miglior Stan Getz, mentre David Sanchez partecipa a due brani con il suo caratteristico timbro profondo. La chitarra acustica di Paul Metheny rende “Noche de Ronda” una meravigliosa contemplazione del chiaro di luna, mentre il violinista uruguayano Federico Britos Ruiz aggiunge a tre brani il suo tocco idiomatico. Questi brani vengono esaltati ulteriormente negli arrangiamenti per archi dalle sfumature scure del violoncello di Rubalcaba. Sotto molti punti di vista punto di partenza sia per Haden sia per Rubalcaba, Nocturne è fedele alle sue origini, creando una serie di atmosfere di ineffabile bellezza».