LEHAR: Der Gottergatte(Operetta 3 atti)

Nel corso della sua lunga carriera Franz Lehár si cimentò con una parodia mitologica sulla vita degli dèi dell’Olimpo nello stile di Jacques Offenbach solo una volta con Goettergatte, la sua terza operetta rappresentata per la prima volta nel 1904 dopo Der Rastelbinder e Wiener Frauen. Commentando questo lavoro, un critico dell’epoca scrisse: «Anche se non può essere paragonato in alcun modo a Offenbach, Lehár è un compositore dotato di una straordinaria fantasia». Lehár conferma questo giudizio proprio con questa brillante operetta, nella quale quasi tutte le arie e i brani d’insieme si inseriscono gradevolmente nell’azione, l’orchestra sfoggia sonorità scintillanti in tutte le sue sezioni e ogni personaggio è perfettamente caratterizzato in chiave musicale. Inoltre – al di là degli immancabili spunti comici – Lehár delinea tutti i protagonisti con assoluta serietà, invece di sommergerli nel ridicolo. Questa registrazione storica realizzata nel 1945 (poche settimane prima della fine della seconda guerra mondiale) è una gemma di inestimabile valore, che difficilmente finirà per essere oscurata da un’edizione moderna: questa considerazioni hanno spinto il direttore artistico della CPO Burkhard Schmilgun a ripresentarla al pubblico moderno, sebbene si discosti sensibilmente dagli standard storici e sonori che di solito contraddistinguono le scelte dell’etichetta tedesca. Il cast vocale è semplicemente sensazionale, con Anton Dermota, il tenore mozartiano più autorevole del panorama musicale viennese di quel periodo, a interpretare il ruolo di Anfitrione, Franz Borsos nei panni di Giove e Liesl Andergast in quelli di sua moglie Giunone. La parte del servo Sosia venne invece affidata a Fred Liewehr, uno dei più famosi attori del Burgtheater, che venne convinto dallo stesso Lehár a concedersi un’incursione nel genere dell’operetta. Il risultato di questa registrazione si traduce in una pura gioia d’ascolto, grazie alla presenza della compagnia del teatro migliore di Vienna, di una gloriosa tradizione e della forma allora moderna dell’operetta radiofonica.