BRAHMS: Piano Trio - Vol.2

Esuberanza romantica Una circostanza davvero fortunata! Sebbene Johannes Brahms abbia distrutto sistematicamente tutti gli schizzi, gli appunti, le prime versioni e parecchie opere, il Trio in si maggiore per archi e pianoforte op. 8 è riuscito a sopravvivere miracolosamente a questa furia iconoclasta. Un esame comparativo della prima versione pervasa da un acceso romanticismo giovanile e della assai più elaborata versione di questo capolavoro composta negli anni della piena maturità permette infatti di tracciare considerazioni molto interessanti sullo sviluppo della parabola artistica del grande compositore amburghese. Trentacinque anni dopo aver portato a termine la prima versione, Brahms sottopose quest’opera a una radicale revisione. La prima versione di questo lavoro viene presentata con il celebre Trio op. 101 nel secondo volume dell’integrale dei trii per archi e pianoforte di Brahms realizzata per la MDG dal Vienna Piano Trio, in uno splendido disco che può avvalersi della straordinaria immagine tridimensionale che solo il SACD multicanale può offrire. Un riconoscimento che suscita invidia Il delizioso tema del violoncello che apre il primo movimento del Trio op. 8 è unanimemente considerato tra le melodie più belle mai scritte da Brahms. Il suo amico Joseph Joachim, il violinista che prese parte alla prima esecuzione di quest’opera, deve essere stato molto invidioso di questa parte. Per farlo contento ed evitare spiacevoli discussioni, il giovane Brahms aggiunse alcuni passaggi particolarmente gratificanti per il violino, che avrebbe in seguito eliminato dalla seconda versione. Girone eliminatorio Non è difficile capire cosa abbia pensato il Brahms ormai maturo a proposito di questo lavoro della sua giovinezza, la cui coinvolgente espansività si era spinta con ogni probabilità troppo avanti. Dopo tutto, con il passare degli anni il compositore amburghese aveva posto una cura e un’attenzione sempre maggiore per ridurre la sua musica all’essenziale. In ogni caso, parecchi contemporanei come Clara Schumann – che secondo molti studiosi sarebbe il lontano amore a cui si riferiscono le allusioni al ciclo di Lieder An die ferne Geliebte (All’amata lontana) di Beethoven e che nella seconda versione vennero completamente rimosse – si dolsero molto di queste modifiche. Giudizi entusiastici Il Trio in do minore op. 101 è l’ultima opere composta da Brahms per questo organico e in essa un’ispirazione di sublime elevatezza va a braccetto con melodie popolari di paesi che in quegli anni facevano parte dell’impero austro-ungarico, una commistione che né prima né dopo nessun altro riuscì mai a eguagliare. Deve essere stata la sua incomparabile padronanza delle forme classiche a fare ottenere a questo trio l’entusiastico giudizio che Clara Schumann gli tributò subito dopo avere finito di leggerne la partitura. Anche Joachim confidò a molti suoi amici che con ogni probabilità Brahms non aveva mai scritto nulla di così bello. Un’esperienza esaltante In queste opere i componenti del Vienna Piano Trio dimostrano di essere chiaramente nel loro elemento. È assolutamente affascinante notare come questi tre musicisti di grande talento riescono a esprimere l’anima viennese e ungherese di questo trio. Questo SACD ad alta risoluzione appare perfettamente bilanciato e riproduce un suono stereofonico di eccezionale trasparenza, offrendo la possibilità di concedersi una straordinaria esperienza d’ascolto grazie alla più avanzata tecnologia multicanale tridimensionale, un piacere d’ascolto difficilmente superabile.

Già disponibili:

JOHANNES BRAHMS

integrale dei trii per archi e pianoforte – volume 1

Vienna Piano Trio

MDGSA1962 (SACD alto prezzo)

LUDWIG VAN BEETHOVEN

trii per archi e pianoforte op. 70 n. 1 e 2, variazioni op. 121a

Vienna Piano Trio

MDGSA1842 (SACD alto prezzo)

HEINRICH HERZOGENBERG

trii per archi e pianoforte op. 24 e 36

Vienna Piano Trio

MDGSA2017 (SACD alto prezzo)