RIES: Sonate per violino e fortepiano

Allievo prima e segretario privato poi di Ludwig van Beethoven, Ferdinand Ries raggiunse in Inghilterra la fama e la ricchezza non solo con la sua apprezzatissima produzione sinfonica, ma anche con le sue opere da camera. Nel corso della sua carriera, Ries compose diciotto sonate per violino e pianoforte, la maggior parte delle quali vide la luce negli anni di viaggio prima del 1813. In queste sonate è possibile notare chiaramente la fortissima influenza che Beethoven esercitò sul giovane compositore. Al di là del dialogo creativo che Ries intrattenne con il Titano di Bonn, non si può che restare meravigliati nel notare come il giovane compositore abbia saputo sviluppare una propria espressione originale. Pertanto – pur sembrando a un ascolto superficiale ancora legate a filo doppio alle convenzioni dei modelli degli ultimi anni del XVIII secolo – queste sonate rivelano a un esame più attento una serie di sviluppi sorprendenti e di brillanti sfumature stilistiche, caratteristiche che appaiono evidenti soprattutto nel primo movimento della Sonata op. 71, dove la transizione sfocia nella ripetizione letterale del tema principale, per poi essere ripresa improvvisamente in un inciso di quattro battute un’ottava più in basso e in tonalità minore. Il fascino di queste opere di Ries deriva in gran parte dalla spiccata propensione per la sperimentazione del loro autore e dall’originalità della loro scrittura. Queste vibranti sonate vengono presentate nella esaltante interpretazione della violinista Ariadne Daskalakis e del fortista Wolfgang Brunner, fondatore e direttore dell’ensemble di strumenti originali Salzburger Hofmusik.