ANTONIO CARLOS JOBIM: Stone Flower

Verso il 1970 sembrava che si fosse ormai detto quasi tutto sullo stile della musica che era stata scritta nei due decenni precedenti, che nella maggior part dei casi era un mix di samba e di cool jazz. Alcuni musicisti particolarmente audaci come Luis Bonfa, Baden Powell, Charly Byrd, João e Astrud Gilberto e il sassofonista Stan Getz seppero dare nuova energia e sentimento a questa nuova tendenza. In ogni caso il loro capofila fu senza dubbio Carlos Antonio Jobim, le cui fascinose melodie come “Desafinado” e la geniale “One Note Samba” divennero immediatamente famose in tutto il mondo. Il fatto che l’uomo di Ipanema avesse ancora moltissimo da dire in questo ambito trova conferma in questo disco, che consente di apprezzare Jobim all’apice della sua maturità artistica. Fin dal primo brano, nel quale Urbie Green esegue con le note più acute del suo vellutato trombone il tema di “Tereza My Love”, appare evidente che la bossa con i suoi tipici ritmi è strutturalmente molto più complessa e raffinata dei precedenti più vivaci brani di danza. Le melodie sono intessute insieme con i fili d’oro e d’argento del ritmo e di sonorità leggere e luminose. In ogni caso, di tanto in tanto i componenti della band di Jobim si rilassano, come avviene per esempio nel classicissimo latino “Brazil”. Grazie alle magie sonore compiute dall’arrangiatore e direttore Deodato e dell’ingegnere del suono Rudy Van Gelder, questo disco è senza dubbio uno dei massimi capolavori della bossa nova.