SOLOMON BURKE: King Solomon

Vinile audiophile da 180 grammi

Rimasterizzazione effettuata da Ray Staff presso l’Air Mastering di Lyndhurst Hall, Londra

Grazie alla sua voce ampia e potente e a un’emozionalità intensa ma sempre controllata, Solomon Burke fu uno dei primi pionieri del soul, anche se il grande contributo che diede a questo genere venne riconosciuto pienamente solo nei primi anni del nuovo millennio, quando gli venne assegnato in maniera sacrosanta un prestigioso Grammy Award. All’età di soli nove anni, Solomon Burke (nato a Philadelphia il 21 marzo del 1940) era già un predicatore e uno dei solisti del coro della chiesa della sua famiglia, la House of God for All People. A 12 anni iniziò a tenere una trasmissione radiofonica di gospel intitolata “Solomon’s Temple” e a esibirsi nel circuito del gospel con il soprannome di “Wonder Boy Preacher”. Nel 1955 iniziò a registrare dischi sia sacri sia profani per le etichette Apollo e Singular, per poi formare nel 1960 un contratto con la Atlantic Records. Per la Atlantic Burke realizzò alcuni dei primi dischi di soul inserendo nel suo stile di gospel “predicato” alcuni elementi del R&B, del rock and roll e di altri generi profani. Burke esercitò un’influenza molto profonda su Mick Jagger, che nei primi album dei Rolling Stones realizzò una serie di brillanti cover di brani di Burke come “You Can Make It If You Try”, “Everybody Needs Somebody to Love”, “If You Need Me” e “Cry to Me”. Anche Otis Redding eseguì una cover da Burke, ossia le variazioni R&B sulla ballata folk tradizionale “Down in the Valley”.