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SHOSTAKOVICH:Quint.x piano/Quart.x archi
Esecutore: Schidlof Quartet
Autore: Shostakovich
Numero dischi: 1
Barcode: 5020305600656
Fuori catalogo dal: 01/03/2014
LINNCKD065
1997-05-01
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L'amicizia e il sostegno di Shostakovich verso artisti e musicisti Ebrei è ampiamente documentata, e questi quartetti ne sono ampiamente influenzati. Le sue quindici sinfonie e i quindici quartetti per archi formano lo scheletro della sua opera; ma mentre la composizione delle sinfonie abbraccia tutto l'arco della sua vita, egli compose i quartetti verso la fine della sua carriera. L'avvicinamento verso il mondo più intimista della musica da camera, è quasi la ricerca di un rifugio lontano dall'obbligo sempre più pressante di Shostakovich ad una vita pubblica, essendo egli uno dei più importanti compositori sovietici.
Il Quintetto per piano con il suo semplice linguaggio musicale gli valse un grande successo di pubblico. Fu composto nel 1940 e insignito del Premio Stalin, e segnò anche il suo ritorno ai favori dell'estabilishment russo, dopo la condanna della sua opera Lady Macbeth of Mtsenk. Il Quartetto n° 4, ingannevolmente semplice, con un'anima folk, e allusioni ai canti Ebraici e alla musica Klezmer, si muove pericolosamente vicino al mondo di incubi che è l'ultimo movimento del Secondo Trio per piano, una delle più aperte proteste di Shostakovich contro l'antisemitismo.
Il Quartetto N° 7 , è il più breve tra i quartetti ed è dedicato alla memoria della moglie Nina che morì nel 1954. Il suo stile - conciso e criptico - comprende un enigmatico valzer pizzicato che torna ad ossessionarci alla fine del quartetto , dopo un ondeggiante viaggio attraverso uno scuro ed incombente paesaggio sino alla frenetica energia del finale. Un disco certamente non facile, ma che non manchera di stupire gli appassionati della musica russa, per l'intensità e la maestria dell'interpretazione.
Il Quintetto per piano con il suo semplice linguaggio musicale gli valse un grande successo di pubblico. Fu composto nel 1940 e insignito del Premio Stalin, e segnò anche il suo ritorno ai favori dell'estabilishment russo, dopo la condanna della sua opera Lady Macbeth of Mtsenk. Il Quartetto n° 4, ingannevolmente semplice, con un'anima folk, e allusioni ai canti Ebraici e alla musica Klezmer, si muove pericolosamente vicino al mondo di incubi che è l'ultimo movimento del Secondo Trio per piano, una delle più aperte proteste di Shostakovich contro l'antisemitismo.
Il Quartetto N° 7 , è il più breve tra i quartetti ed è dedicato alla memoria della moglie Nina che morì nel 1954. Il suo stile - conciso e criptico - comprende un enigmatico valzer pizzicato che torna ad ossessionarci alla fine del quartetto , dopo un ondeggiante viaggio attraverso uno scuro ed incombente paesaggio sino alla frenetica energia del finale. Un disco certamente non facile, ma che non manchera di stupire gli appassionati della musica russa, per l'intensità e la maestria dell'interpretazione.
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