SCHUBERT: TRIO PER ARCHI - QUINT.X PIANO

Come disco del mese la Hyperion propone il Quintetto in la maggiore «La trota» di Schubert, una delle opere da camera più amate di ogni tempo. Ispirandosi dal paesaggio delle Alpi austriache ammirato nel corso di un viaggio estivo, il giovane Schubert decise di inserire nel quarto movimento di questopera il tema del Lied Die Forelle D.550, circostanza che in seguito diede il nome a tutto il lavoro. Strutturato in cinque movimenti, il Quintetto «La trota» prevede un organico piuttosto insolito con il contrabbasso al posto di un più logico secondo violino che conferisce allopera una trasparenza sonora e un gradevolissimo melodizzare che evocano la calma serenità di un paesaggio montano, mentre nel quarto movimento il guizzante accompagnamento del pianoforte tratteggia con meravigliosa immediatezza i movimenti compiuti dal pesce nellacqua. Il programma è completato dal Trio per archi D.471, opera composta nel 1816 in un solo movimento, fatto che lascia trasparire il disagio provato dal diciannovenne Schubert nei confronti di questo genere, e il ben più maturo Trio D.581, scritto appena un anno più tardi, nella cui articolata struttura possiamo apprezzare la mano di un maestro ormai completamente padrone dei propri mezzi tecnici ed espressivi. Considerato tra le migliori formazioni del mondo, il Leopold String Trio si accosta a questi splendidi lavori con eleganza e vitalità. Per «La trota» al Leopold String Trio si uniscono il pianista Paul Lewis (unanimemente ritenuto interprete schubertiano di gran classe) e il contrabbassista Graham Mitchell, che riescono a esprimere perfettamente la meravigliosa freschezza che pervade queste belle pagine.