AA.VV.: Musica al tempo di Monteverdi

La Gonzaga Band è stata costituita nel 1997 dal cornettista Jamie Savan per eseguire con un approccio storicamente informato il repertorio vocale e strumentale del XVI e XVII secolo. Si tratta di una formazione molto variabile: i quattro musicisti che si possono ascoltare in questo disco – Steven Devine, Richard Sweeney, Faye Newton e Jamie Savan – costituiscono il nucleo dell’ensemble, che a seconda delle esigenze può comprendere anche altri cantanti e strumentisti specializzati nel repertorio antico. A proposito del programma di questo disco, Jamie Savan ha affermato: «Catherine Bott ha definito il suono del cornetto e della voce del nostro gruppo come quello di “due strumento soprano” che si esibivano in “elettrizzanti duetti”. Mi auguro che questa incisione possa meritare questo giudizio molto lusinghiero». Il gruppo fondato da Savan prende il nome dai Gonzaga, i duchi che governarono Mantova verso la fine del Rinascimento e che si rivelarono tra i mecenati delle arti più generosi dell’epoca. In particolare, i Gonzaga ebbero l’onore di avere come maestro di cappella il grande Claudio Monteverdi, che per diversi anni diresse uno dei complessi musicali più invidiati del mondo. In questo disco la Gonzaga Band esegue alcune delle opere più belle composte in Italia agli albori del Barocco. Alcuni compositori di queste opere – come Girolamo Frescobaldi, Tarquinio Merula, Alessandro Grandi e lo stesso Monteverdi – godono oggi di una grande fama tra gli appassionati, mentre altri – come Niccolò Corradini, Benedetto Re e Arcangelo Crotti – sono maestri di secondo piano, la cui produzione è stata ingiustamente dimenticata. Tutti i compositori rappresentati in questo disco sono accomunati da un grande talento, come si può notare dalle loro splendide opere per voce e strumento obbligato, in grado di incantare gli appassionati di oggi come quelli vissuti quattro secoli fa. Nell’interpretazione di questi brani, lo strumentista deve adottare una tecnica che gli permetta di avvicinarsi il più possibile alla voce, mentre il cantante deve cercare di imitare le caratteristiche del cornetto in modo da eseguire nel modo migliore la scrittura virtuosistica che caratterizza queste opere. Sacred Garland costituisce la prova lampante di come la Gonzaga Band sia riuscita a vincere questa sfida molto impegnativa.