AA.VV.: Il clarinetto virtuoso

Considerato dagli addetti ai lavori uno dei clarinettisti più versatili in circolazione, Michael Collins possiede un virtuosismo, una musicalità e una sensibilità che lo hanno reso uno dei solisti più amati dai direttori, dai compositori e dal pubblico di tutto il mondo. Artista esclusivo della Chandos, Collins è attualmente impegnato in una serie di dischi destinati a presentare il vastissimo repertorio del suo strumento. Il programma di questo disco comprende una serie di lavori molto variegati, concentrandosi soprattutto (anche se non esclusivamente) sugli aspetti più virtuosistici del clarinetto, rappresentati da alcuni brani semplicemente spettacolari. Brani molto conosciuti come lammaliante Vocalise di Sergei Rachmaninov si pongono in attraente contrasto con la solare brillantezza del Carnevale di Venezia di Alamiro Giampieri, a sua volta profondamente diverso sia per atmosfera sia per sfumature timbriche dalle gradevoli e fantasiose opere del compositori francesi Darius Milhaud e André Messager. Il programma comprende anche lo spumeggiante Grand Duo concertant di Carl Maria von Weber. A differenza della maggior parte delle opere del grande compositore tedesco, nelle quali lo strumento solista è accompagnato da tutti gli altri strumenti, nel Grand Duo il clarinetto e il pianoforte si dividono equamente le parti solistiche, rendendo questopera un duo a tutti gli effetti. Un altro caposaldo di questo disco è rappresentato al celebre Scaramouche di Darius Milhaud. Sebbene in un primo tempo sia stata scritta per due pianoforti, questopera ottenne subito una grandissima popolarità che spinse il compositore francese a realizzare diverse trascrizioni, prima tra tutte quella per clarinetto e pianoforte che possiamo ascoltare su questo disco. Il primo movimento (Vif) è pervaso da un senso di eccitazione molto coinvolgente, che viene enfatizzato dai numerosi spunti virtuosistici del clarinetto. Il delicato Modéré che segue è caratterizzato da un tono delicatamente cantabile che si pone in netto contrasto con la vigorosa energia ritmica del Brazileira che chiude il brano. Venendo ai giorni nostri, questo disco comprende anche la splendida Carmen Fantasy che venne eseguita per la prima volta al Festival di Harrogate nel 2009. Milton si mantiene sempre molto aderente alla scrittura di Bizet, facendo in modo che le melodie siano sempre facilmente riconoscibili nonostante le elaborazioni e le brevi cadenze che separano i vari episodi. Si tratta di un lavoro veramente gradevole, che merita una citazione a parte. Tra i futuri progetti discografici di Michael Collins vi sono un disco che metterà in luce le risorse liriche del clarinetto e diversi altri incentrati sui concerti per clarinetto e orchestra, tra i quali meritano di essere citati quelli di Weber e di un gruppo di compositori inglesi dellOtto-Novecento.