BRAHMS: Opere per piano solo - Vol.1

La Chandos è orgogliosa di presentare il primo volume di una nuova integrale delle opere per pianoforte di Johannes Brahms contenente un programma molto personale di capricci, intermezzi, ballate, romanze e rapsodie. Questa integrale costituisce anche il primo grande progetto che vedrà protagonisti la Chandos e il celebre pianista irlandese Barry Douglas, appena diventato artista esclusivo della prestigiosa etichetta inglese. Dopo essersi aggiudicato nel 1986 la medaglia d’oro nel prestigioso Concorso Internazionale Ciaikovsky di Mosca, Douglas ha iniziato una intensa carriera che lo vede protagonista sia in veste di pianista sia in quella di direttore in tutte le principali sale da concerto del mondo e la sua fama è in costante ascesa. Nel 2011 Douglas ha eseguito la parte solistica del Concerto soirée di Nino Rota registrato dalla Chandos (CHAN10669), un disco che è stato accolto con grande entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo, come si può notare dalla recensione apparsa sulla prestigiosa rivista International Piano, nella quale si legge: «Per gli appassionati di pianoforte, questo splendido disco costituisce un inequivocabile messaggio: “Barry è finalmente tornato”. Nei prossimi mesi è prevista l’uscita dei primi volumi di un’integrale delle opere per pianoforte di Brahms, di cui questo disco rappresenta un irresistibile antipasto per stuzzicare l’appetito». Brahms compose le Ballate op. 10 (la quarta delle quali è presentata in questo disco) all’età di 21 anni, in un periodo di grave turbamento interiore. Robert Schumann, il suo amico più caro e uno dei primi musicisti a intuire in lui le stimmate del genio, aveva tentato di suicidarsi ed era stato ricoverato in un manicomio nei pressi di Bonn, una situazione che aveva portato Brahms ad assumere i ruoli di protettore e di supporto morale di Clara e quindi a dover fare i conti con i sentimenti che provava per la moglie del suo amico. Con i suoi toni a metà strada tra il drammatico e il lirico, questa ballata esprime in maniera molto eloquente il profondo pathos emotivo vissuto da Brahms in quel periodo. Secondo molti musicologi, il culmine dell’attività compositiva di Brahms coincise con l’epoca in cui scrisse le Variazioni e Fuga su un tema di Händel op. 24. Questa fu infatti la prima opera di ampio respiro portata a termine dopo la presentazione del Manifesto del 1860, con il quale il grande compositore amburghese si schierava contro la cosiddetta Nuova Scuola Tedesca. La deliberata scelta di un tema barocco, lo stile rigoroso delle variazioni, il notevole grado di elaborazione formale, la difficoltà della scrittura pianistica e l’utilizzo del sorpassatissimo contrappunto nella fuga conclusiva contribuirono a rendere Brahms una sorta di custode della tradizione. Persino Wagner riconobbe l’importanza di quest’opera, al punto da dichiarare con longanimità che dimostrava cosa era ancora possibile fare con le forme del passato quando a utilizzarle era un compositore che le conosceva a fondo. Lo spirito prevalente dei tre Intermezzi presentati in questo disco è riflessivo e profondamente introspettivo, una caratteristica che li pone in stridente contrasto con i due Capricci, pagine dal carattere più passionale e in alcuni punti addirittura frivolo. Il programma è completato dalla Romanza op. 118 n. 5, un lavoro pervaso da una intensa melodiosità, dal quale traspare l’ottimistica vivacità di un canto popolare.