STRAUSS: Don Quixote - Till Eulenspiegel

Le “variazioni fantastiche su un tema cavalleresco” – come Strauss sottotitolò il suo Don Quixote – sono considerate tra i poemi sinfonici più famosi del grande compositore tedesco, soprattutto per le meravigliosa caratterizzazione dei due personaggi principali, il nobile hidalgo spagnolo rappresentato da un violoncello e il suo goffo scudiero Sancho Panza eseguito dalla viola. In questo nuovo disco della Hyperion queste due famosissime parti vengono interpretate in maniera magistrale da Alban Gerhardt e da Lawrence Power, due dei solisti più acclamati dell’attuale panorama concertistico. Il programma è completato dai Tiri burloni di Till Eulenspiegel, un altro capolavoro di Strauss. Protagonista assoluta di queste due pietre miliari del repertorio orchestrale del Tardo Romanticismo è la Gürzenich-Orchester Köln, l’orchestra che nell’ultimo decennio del XIX secolo le eseguì per la prima volta, guidata da Markus Stenz, che ne ricopre il ruolo di direttore principale dal 2003. Nei primi mesi del 2008 Stenz ha effettuato con la sua orchestra un’applaudita tournée in Cina e nell’agosto dello stesso anno ha diretto il suo primo concerto dei Proms di Londra nella mitica Royal Albert Hall. Nel settembre del 2010 Stenz è tornato in Cina con Gürzenich-Orchester Köln e i complessi dell’Opera di Colonia per mettere in scena il primo allestimento assoluto dell’Anello del Nibelungo di Wagner a Shanghai. Markus Stenz è anche il principale direttore ospite della Hallé Orchestra.

Alban Gerhardt su Hyperion:

SERGEI PROKOFIEV

concerto per violoncello. orchestra sinfonia concertante

Alban Gerhardt, violoncello

Bergen Philharmonic Orchestra, Andrew Litton, direttore

CDA67705 (CD alto prezzo)

«Confesso di non sapere se in passato queste due opere sono state abbinate nello stesso disco […] L’ascolto delle due versioni l’una dopo l’altra è stata una vera rivelazione […] L’interpretazione – appropriatamente brillante – di Alban Gerhardt è destinata a collocarsi ai vertici assoluti della discografia. Questo disco tanto importante quanto insidioso per l’interprete costituisce un vero e proprio trionfo per il violoncellista tedesco» (Gramophone).