CASELLA: Opere orchestrali - Vol.1

La Chandos porta avanti la sua collana Musica Italiana con un nuovo disco che vede la BBC Philharmonic Orchestra diretta da Gianandrea Noseda alle prese con due opere di ampio respiro di Alfredo Casella, un compositore purtroppo oggi poco noto, che fu tra i maggiori esponenti della cosiddetta Generazione dellOttanta. Nei primi anni del XX secolo la maggior parte dei compositori italiani dedicò scarsa attenzione al genere sinfonico, una tendenza che non venne però seguita da Casella. Su consiglio di Giuseppe Martucci, il tredicenne Casella venne mandato a studiare al Conservatoire di Parigi, dove ebbe lopportunità di approfondire temi che nellItalia dellepoca non venivano nemmeno sfiorati al fianco di grandi talenti come Maurice Ravel e George Enescu. Nei brani per pianoforte composti da Casella nel corso degli ultimi anni del XIX secolo si nota linfluenza non solo del suo professore di composizione Gabriel Fauré, ma anche di Debussy e di Ravel, più vecchio di lui di otto anni. Anche il successivo influsso stilistico subito da Casella, con i principali esponenti della scuola nazionale russa, ebbe inizio durante il soggiorno parigino e ancora una volta grazie alla proficua amicizia con Ravel. Al contrario, la sua passione per la musica di Gustav Mahler si sviluppò in maniera del tutto indipendente dal panorama musicale della capitale francese. Come Mahler ebbe modo di sapere nel corso del suo primo incontro con Casella avvenuto a Parigi nel 1909, il giovane compositore torinese conosceva le sue sinfonie «fin nella loro più intima essenza». Casella dedicò la sua Sinfonia n. 2 in do minore al suo amico George Enescu e la fece eseguire per la prima volta a Parigi. Sebbene un gran numero di temi, di soluzioni armoniche e di colori orchestrali di questa sinfonia derivi direttamente dalle opere di Mahler, lo stile di Casella rimane sempre ben distinto da quello del suo eroe, come si può notare dallascolto di questopera, dalla quale emergono la sua personalità e le sue priorità artistiche. Attingendo dalle novanta (delle 555 complessive) sonate di Domenico Scarlatti che conosceva, Casella scrisse Scarlattiana, unopera dallo stile neoclassico caratterizzata da una straordinaria vena melodica e da toni molto gradevoli e rilassati, che trovano un occasionale contraltare nelle introduzioni lente della sinfonia iniziale e del finale. Queste due opere orchestrali mettono in piena evidenza il gradevolissimo linguaggio tonale di Casella, anche grazie alla direzione ispirata di Noseda, uno dei più convinti paladini del compositore torinese oggi in circolazione.