Gregson: Opere Orchestrali

Edward Gregson è considerato uno dei compositori più versatili e prolifici del panorama contemporaneo inglese, grazie a una serie di opere coinvolgenti e di gradevolissimo ascolto che sono riuscite a conquistare il cuore del pubblico di tutto il mondo. Alla testa di una BBC Philharmonic Orchestra in forma smagliante, Bramwell Tovey presenta in questo disco di sorprendente bellezza una serie di opere basate su temi musicali ed extramusicali, che dimostrano meglio di qualsiasi parola quanto siano vasti gli interesse di Gregson. Composto in origine nel 1971 per un corno e un ensemble di strumenti a fiato, il Concerto per corno viene proposto nella sua versione orchestrale nella magistrale interpretazione di Richard Watkins, considerato dagli addetti ai lavori uno dei più grandi solisti della sua generazione. I tre movimenti di questo concerto rivelano altrettante caratteristiche del corno francese, che – a seconda dei casi – deve essere austero, lirico e virtuosistico. In un primo tempo le Aztec Dances vennero concepite come un brano di ampio respiro per flauto dolce e pianoforte e in seguito furono rielaborate per flauto traverso e pianoforte su richiesta di Wissam Boustany, che in questo disco esegue l’ultima versione, quella per flauto traverso ed ensemble da camera. I colori brillanti e il carattere rituale di queste danze furono ispirate a Gregson da una mostra sull’arte azteca allestita al British Museum di Londra. Come le Aztec Dances, anche il Concerto per orchestra venne sottoposto a due profonde revisioni. Il suo primo titolo – Contrasts – esprime l’essenza di quest’opera, la grande varietà di carattere e di sfumature orchestrali che ne costituisce la caratteristica più evidente. Il Dream Song fu commissionato a Gregson per essere eseguito in un concerto insieme alla Sesta Sinfonia di Mahler. L’essenza di Mahler pervade dalla prima all’ultima battuta quest’opera, con la quale Gregson cercò di evocare un universo parallelo a quello del grande compositore di Kalište.