ORTIZ: Ad Vesperas

Esecutore: Ensemble Cantar Lontano, M.Mencoboni

Autore: Ortiz

Numero dischi: 1

Barcode: 8029582123237

E Lucevan Le Stelle
CD
Classica Vocale
2009
EL062319
2009-07-01
17,56 €
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«È il 1565, la laboriosa tipografia veneziana di Antonio Gardano si prepara a spedire una cassa di libri appena stampati. La nave salpa allalba, con destinazione Napoli: Principe Don Pereffano Ribera, Duca di Alcala e Marchese di Tariffa, Viceré Valorosissimo del Regno di Napoli. La cassa contiene la musica che Diego Ortiz di Toledo, Maestro della Cappella Regia nel medesimo Regno di Napoli, ha composto con passione. In una dotta introduzione il musicista spagnolo spazia dalla matematica alla filosofia per dimostrare come la musica sia la prima tra le arti; cita Platone, Aristotele, le Sacre Scritture. Lascia anche alcuni indizi preziosi per la nostra ricerca: far rivivere lo splendore di un vespro solenne alla corte napoletana del secondo Cinquecento. Da pochissimi anni si è compiuto il Concilio di Trento; nella sessione XXII del 1562 papa Pio IV ordina che nel canto e nel suono dellorgano si evitasse severamente tutto ciò che aveva un tono di lascivo e impuro. Alcuni zelanti volevano addirittura proscrivere completamente dalle chiese la musica figurata o polifonica per far ritorno al puro canto gregoriano, ma la commissione cardinalizia istituita dal papa per lapplicazione dei decreti tridentini non fece sua questa proposta estrema e si limitò a esigere intelligibilità del testo, maggior semplicità delle composizioni ed esclusione di melodie mondane dalla chiesa. Proprio in questo momento storico vedono la luce le musiche del Musices Liber Primus, brani destinati a rappresentazioni solenni come Vespri o Compiete. Alle messe Ortiz avrebbe dedicato un Musices Liber Secundus che, però, non venne mai pubblicato» (Marco Mencoboni). Questa la suggestiva narrazione che Marco Mencoboni ci offre dellarrivo a Napoli della raccolta di musica sacra composta da Diego Ortiz, maestro di cappella presso la corte del viceré spagnolo a Napoli e a esso esplicitamente dedicata. Narrazione che, nonostante i toni volutamente irreali, si riaggancia concretamente alla realtà storico-musicale di quegli anni. Il Musices Liber Primus (proposto in questo disco in prima registrazione mondiale) venne pubblicato nel 1565, solo due anni dopo la chiusura del Concilio di Trento (1545-1563) e inevitabilmente solleva alcuni interrogativi sul rapporto che intercorre tra questa raccolta di Ortiz e le prescrizioni musicali tridentine; detto in altri termini, è possibile che questa musica sacra di Ortiz ― pensata per lo sfarzoso entourage del viceré di Napoli ― contravvenisse alla auspicata severità post-conciliare indulgendo in esecuzioni sontuose, magari non solo vocali? La lettera dedicatoria che Ortiz premise alla raccolta stimola questo e altri quesiti.

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