RAY CHARLES presents David Newman

Non è difficile credere che sia gli appassionati di jazz sia i fan del R&B abbiano atteso con impazienza l’uscita di questo album della Atlantic. I fratelli Ertegun – acclamati producer di questi generi musicali fin dai primi anni degli LP – furono tra i principali catalizzatori della creatività di Ray Charles, il grande pianista che in seguito si sarebbe conquistato il titolo di Re del Soul. All’epoca della sua prima registrazione live, realizzata a Newport nel 1958, il leader indiscusso della sezione delle ance della band di Ray Charles era un certo David “Fathead” Newman. Gli otto brani presentati in questo album con la originale etichetta verde dei titoli stereofonici provenivano dal repertorio della band di Ray Charles, ma vennero resi più elettrizzanti grazie all’inserimento di lunghe improvvisazioni strumentali, che conferirono loro un maggiore mordente e un’autentica atmosfera jazz, Per fortuna, i vertici del marketing della Atlantic non esercitarono alcuna pressione su Ray Charles, che in questo modo poté concentrarsi unicamente sul suo pianoforte, eseguendo una serie di assoli semplicemente sensazionali. In ogni caso, anche il blues ebbe la sua parte, con “Fathead” che suona spesso in tonalità minore. Date queste premesse, nessuno può avere nulla da eccepire con l’autore delle note di copertina quando scrive che “Hard Times” è di gran lunga il brano migliore di questo disco. In ogni caso, va sottolineato il fatto che anche gli altri brani non sono assolutamente meno validi. Per questo motivo, non possiamo che consigliamo caldamente di procurarvi questa accuratissima ristampa di uno dei titoli più emblematici della prima fase dell’attività della Atlantic. Questa straordinaria riproposizione della Speakers Corner è stata realizzata con tecnologia rigorosamente analogica, utilizzando i nastri analogici originali e un procedimento di rimasterizzazione del tutto analogico, dal master alla testina di incisione. Per finire, va sottolineato il fatto che l’etichetta tedesca ha provveduto a pagare tutte le royalty e tutti i diritti d’autore, un fatto per nulla scontato al giorno d’oggi.

Registrazione effettuata nel novembre del 1958 presso gli Atlantic Recording Studios di New York dall’ingegnere del suono Tom Dowd e dal producer Nesuhi Ertegun e Jerry Wexler.

Ray Charles, pianoforte

David Newman, sax contralto e sax tenore

Bennie Crawford, sax baritono

Marcus Belgrave, tromba

Edgar Willis, contrabbasso

Milton Turner, batteria