DUKE ELLINGTON: Blues in Orbit

Succede spesso che quando si parla degli album migliori di Duke Ellington Blues in Orbit venga trascurato, per quanto sia senza dubbio una delle gemme più preziose della discografia del mitico jazzista americano. Il programma di questo disco comprende undici brani di pregevolissima fattura, nessuno dei quali durata superiore ai quattro minuti e 50 secondi, tra i quali spiccano pagine molto note come “In a Mellotone” e “C Jam Blues” accanto a gemme di raro ascolto come “Blues in Blueprint” e “Sweet and Pungent”. Va poi sottolineato il fatto che questo disco è stato registrato in stereofonia e che tutti gli arrangiamenti sono davvero superbi. Tra i musicisti che presero parte alla registrazione di questo disco ci sono alcuni fedelissimi di Ellington come Johnnie Hodges, Ray Nance, Harry Carney e Jimmy Hamilton e altri meno legati a lui, come Booty Wood e Matthew Gee. Tra tutti si mette in particolare evidenza Hodges, che si esalta non solo nei brani lenti come “Brown Penny” e “Sentimental Lady”, ma anche nella vivace “Smada”. Per la ripubblicazione su SACD di questo titolo essenziale della discografia di Ellington la Analogue Productions si è affidata alle espertissime mani del mitico Bernie Grundman, che ha eseguito la rimasterizzazione a partire dai nastri analogici originali. La realizzazione del SACD è stata curata da Gus Skinas presso il Super Audio Center di Boulder, in Colorado. Tutti i brani sono stati registrati in due sessioni tenutesi dopo mezzanotte a partire dal 2 dicembre del 1959 presso lo studio della Columbia Records della East 30th di New York. Durante la realizzazione di questo disco Ellington cenò tutte le notti ben oltre le due con una bistecca sfrigolante, un’abbondante porzione di formaggio americano, uva e una marmitta di caffè con limone. Dopo aver terminato il pasto – e aver concesso ai componenti della band il tempo di tirare il fiato – le sessioni di registrazione procedevano fino all’alba su toni irresistibilmente swing. Se avete appena iniziato ad addentrarvi nel mondo del jazz, non dovete assolutamente perdervi questo disco, che può costituire una eccellente base di partenza per la vostra collezione. La qualità sonora è semplicemente incredibile. Un’altra graditissima riproposta audiophile della Analogue Productions.