REZNICEK: Benzin (opera in 2 atti)

Una nuova prima assoluta di un’opera dimenticata

Strano ma vero: l’opera Benzin di Emil Nikolaus von Reznicek basata su un suo libretto tratto liberamente da El mayor encanto amor di Pedro Calderón de la Barca ha accumulato polvere per oltre ottant’anni in una biblioteca prima di rivedere di nuovo la luce grazie all’intelligente lungimiranza del direttore artistico del teatro di Chemnitz. Fu proprio a Chemnitz che quest’opera finalmente disponibile su disco venne rappresentata per la prima volta il 28 novembre del 2010. Un attento esame della partitura consente di notare che non si tratta di un’opera dai toni frivoli e leggeri, ma di un dramma dal carattere al tempo stesso farsesco e fantastico nello stile di E.T.A. Hoffmann, le cui grottesche esagerazioni riescono a rendere tollerabili gli abissi più tenebrosi dell’esistenza umana. Nel corso dell’opera fanno capolino parecchi generi di danza, che contribuiscono a caratterizzare le classi sociali protagoniste della vicenda e a offrire una gradevole panoramica del “tono leggero” che Reznicek volle dare a questo lavoro, con polonaise, fox trot, Boston lente e tempo di valzer che vanno a braccetto con un tango e un travolgente galop. Il già ricchissimo arsenale timbrico di Benzin viene ulteriormente aumentato da una serie di rumori, tra cui quelli di un motore, una sirena e un martello su un’incudine, che ricreano con incredibile realismo l’atmosfera di un trafficato aeroporto.