ETTA JAMES: The Right Time

«Ho sentito per la prima volta Etta James da ragazzina, quando iniziò a mettersi in luce con “Tell Mama”, una canzone che ha superato brillantemente l’esame del tempo. Etta James registrò questo brano un quarto di secolo più tardi e la sua performance fu persino migliore. Per The Right Time Etta fece ritorno nello studio di registrazione Muscle Shoals dove aveva inciso “Tell Mama”, questa volta con il producer Jerry Wexler, ottenendo un risultato sensazionale. In questo album non troverete nessuna nota sbagliata o fuori posto nel canto di Etta, che viene accompagnata da una band stellare, che comprende tra gli altri il sassofonista Hank Crawford, il chitarrista Steve Cropper e il contrabbassista Willie Weeks. Questi eccellenti musicisti si fiondano in avanti come un’agguerrita linea offensiva di una squadra di football americano per spianare la strada al loro running back, un campione che non ha paura di abbassare il casco verso gli avversari e di prendere qualche durissimo colpo. Di solito, nei dischi si percepiscono emozioni costruite su misura per il pubblico, ma in The Right Time non troverete nulla di tutto questo. Il rock di Etta è assolutamente naturale. Ascoltando questo disco, avrete quasi l’impressione di trovarvi con un esperto narratore di storie, nel pieno possesso dei suoi mezzi. In questo caso, non dovete fare altro che accomodarvi sulla vostra poltrone preferita, chiudere gli occhi e ascoltare con attenzione. A mio modo di vedere una delle caratteristiche proprie dei grandi cantanti è costituita dalla loro capacità di reinventare in maniera del tutto personale brani che sono già stati eseguiti un’infinità di volte da altri interpreti. Sotto questo aspetto, si può veramente dire che Etta mette il suo marchio di fabbrica su “Love and Happiness” e “Ninety and a Half Won’t Do”. Etta esegue quasi in lacrime “The Night Time Is The Right Time” con la grande complicità del sassofono di Crawford. Ovviamente in questo disco non poteva mancare il blues: di questo genere ho apprezzato in particolare “Down Home Blues”, mentre in “Wet Match” Etta mette in luce il suo lato più giocoso con un eloquio piuttosto grossolano. Etta esegue ogni nota di ogni brano senza forzature e con assoluta convinzione. Tutti i brani in programma sono di altissima qualità. Il consiglio migliore che posso dare a chiunque legga questa recensione è di correre a procurarsi questo disco e di scoprire lo stile deliziosamente d’altri tempi di Etta James» (Tyler Smith).