

Esecutore: O.Pettiford,contrabbasso; Don Byrd,tromba; E.Royal, tromba; Bobby Brookmeyer, trombone e altri
Autore: Oscar Pettiford
Numero dischi: 1
Barcode: 5060149621837
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Oscar Pettiford, contrabbasso e violoncello; Donald Byrd, tromba; Ernie Royal, tromba; Bob Brookmeyer, trombone; Gigi Gryce, sax contralto e clarinetto; Jerome Richardson, sax tenore, clarinetto e flauto; Don Abney, pianoforte; Osie Johnson, batteria
Oscar Pettiford fu uno dei contrabbassisti più carismatici della storia del jazz ed esercitò una grande influenza su molti giovani musicisti che in seguito sarebbero diventati stelle di prima grandezza come Jimmy Blanton e Charles Mingus. Registrato nel 1955, questo disco conosciuto con i titoli di Volume 2 e di Another One è il terzo album pubblicato dalla casa discografica Bethlehem che vede Pettiford nel ruolo di leader di una band di altissimo livello, che poteva contare su artisti del calibro dei trombettisti Donald Byrd ed Ernie Royal, del trombonista Bob Brookmeyer e dei sassofonisti Gigi Gryce e Jerome Richardson. Tra i brani più significativi di questo disco meritano di essere citati “Bohemia After Dark”, una bella pagina scritta dallo stesso Pettiford e battezzata con il nome di un famoso locale notturno del Greenwich Village, che nel giro di pochissimo tempo divenne uno degli standard più amati dagli appassionati di jazz, “Stardust”, nel quale il contrabbasso di Pettiford rivela una insospettabile vena lirica, duettando morbidamente con il pianoforte di Don Abney, e “Minor 7th Heaven”, eseguito da Pettiford con il violoncello. Volume 2 non è un semplice album di be-bop, perché Pettiford seppe far coesistere al suo inconfondibile stile alcuni elementi di Duke Ellington e del calypso, dando vita a un sound dal carattere intensamente lirico, che si coniuga alla perfezione con il suo stile esecutivo. Purtroppo l’arte raffinata di Pettiford venne dimenticata poco dopo la sua morte improvvisa, avvenuta a Copenaghen nel 1958 all’età di appena 37 anni. Per questa preziosa riscoperta di un grande maestro del jazz, non possiamo che essere riconoscenti alla Pure Pleasure, un’etichetta che dimostra di essere capace non solo di garantire una qualità sonora di sensazionale realismo, ma anche di riproporre album quasi dimenticati ma di altissimo livello artistico.
Registrazione effettuata il 12 agosto del 1955 a New York.
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