JOSQUIN DESPREZ: Missa De Beate virgine

Questo disco rappresenta il quinto volume dell’integrale delle messe di Josquin Desprez, un progetto di grandissima importanza che la Gimell porta avanti con una cura ai limiti del maniacale da parecchi anni. Josquin fu il compositore più importante che la storia della musica ricordi tra Guillaume Dufay e Giovanni Pierluigi da Palestrina ed è considerato dalla maggior parte degli studiosi il capofila della scuola franco-fiamminga. Nel corso del XVI secolo la reputazione di Josquin si diffuse in ogni parte d’Europa e il suo stile – al tempo stesso molto espressivo e assolutamente impeccabile sotto l’aspetto formale – venne ammirato e imitato da tutti i compositori coevi. Date queste premesse, nessuno può sorprendersi del fatto che con ogni probabilità la MissaDebeata virgine fu la messa più eseguita di tutta la prima fase del periodo rinascimentale. Quest’opera ci è stata tramandata da ben 69 manoscritti conservati oggi in un gran numero di biblioteche, un fatto che ne dimostra più di ogni parola la straordinaria diffusione. Scrivendo quest’opera Josquin si sbizzarrì in sperimentazioni sulle strutture, sui motivi, sulle architetture matematiche e su tutto ciò che gli venne in mente. Per ironia della sorte, questa scrittura estremamente complessa costituisce un vero e proprio incubo per gli studiosi che stanno cercando di datare le opere scritte da Josquin dopo la sua giovinezza. Al contrario, la Missa Ave maris stella appartiene alla prima fase creativa di Josquin. Sebbene sia assai meno conosciuta della Missa De beata virgine, quest’opera presenta una scrittura più trasparente e concisa, che la rende particolarmente indicata per i moderni cori di piccole dimensioni. Diverse ragioni rendono oggi difficile identificare al di là di ogni ragionevole dubbio quali opere sia effettivamente opera di Josquin, in primo luogo perché in questo periodo vissero diversi musicisti con lo stesso nome e poi perché la crescente richiesta di nuove messe di Josquin spinse alcuni a far circolare opere di altri autori con il suo nome. Inoltre, non bisogna dimenticare che Josquin faceva eseguire le sue opere in pubblico solo dopo una lunga fase di revisione e di rielaborazione per affinarne la scrittura. Il Credo quarti toni è sopravvissuto grazie a un solo manoscritto conservato a Cambrai realizzato negli ultimi mesi di vita di Josquin. Sebbene alcuni musicologi continuino a metterne in dubbio l’autenticità, il celebre studioso di musica antica John Milsom si è battuto per farne riconoscere la piena autenticità e ha espresso le sue ragioni nel saggio «Did Josquin write this?» pubblicato nel booklet di questo disco. Il direttore dei Tallis Scholars Peter Phillips si è detto convinto delle tesi di Milsom. Questo disco farà sicuramente procedere il dibattito.

Tracklist