LEON THOMAS: Spirits Known and Unknown

Esecutore: Leon Thomas

Autore: Leon Thomas

Numero dischi: 1

Barcode: 5060149623077

Pure Pleasure
LP
Jazz
2020
PPFDS115
2020-01-01
37,00 €
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Il primo disco da solista di Leon Thomas, realizzato dopo la sua collaborazione con Pharoah Sanders, è davvero attraente, anche grazie alla presenza di una band di altissimo livello, che comprende il contrabbassista Cecil McBee, il flautista James Spaulding, Roy Haynes, Lonnie Liston Smith, Richard Davis e lo stesso Sanders (che viene citato come “Little Rock”). In questo disco il celebre yodel di Thomas appare in tutto il suo splendore, insieme al suo inconfondibile lirismo e al suo travolgente scat. Il programma si apre con una versione abbreviata e dai toni meravigliosamente lirici di “The Creator Has a Master Plan”, uno dei brani più emblematici di Thomas, il cui testo si dipana con gradevole scorrevolezza accanto allo yodel, che ribolle solo nei ritornelli. L’atmosfera cambia repentinamente con “One”, con il pianoforte di davis che guida la carica e Spaulding che mantiene saldamente il centro della scena. Da parte sua Thomas alterna in modo molto efficace lo scat, toni elegiaci, lo yodel e veri e propri ululati attraverso il testo, sotto il testo e – a volte – a dispetto del testo. Si tratta di una galoppata a perdifiato, che porta l’ascoltatore alla splendida “Echoes”. Questo brano è uno dei capolavori più spirituali ed edificanti di Thomas, che vede la sua voce intrecciarsi con toni misteriosi al flauto traverso di Spaulding e a una serie di flauti di Pan, fluttuando a lungo nell’aria, prima che il canto doloroso di Thomas si trasformi in un indimenticabile assolo. Il Lato A si chiude con una soffusa rievocazione del passato di Thomas (che in precedenza si era esibito con tutti i più grandi interpreti del jazz, da Count Basie, a Grant Green e a Mary Lou Williams), con una esecuzione molto originale dell’intramontabile classico di Horace Silver “Song for My Father”. Thomas si accosta a questo brano con una intensa carica emozionale, che fatica moltissimo a contenere. Il Lato B inizia su un’atmosfera più estroversa, con “Damn Nam”, che Thomas esegue con un rantolo, che viene però sostenuto con un accompagnamento melodioso e molto elaborato sotto il profilo armonico. A questo brano segue la commovente “Malcolm’s Gone”, un pezzo scritto da Thomas e Sanders, che presenta uno strepitoso assolo di quest’ultimo, seguito da un’improvvisazione dai toni vagamente orientali, che esprime una profonda spiritualità. Si tratta del brano più lungo dell’album e di una delle pagine più ingiustamente sottovalutate della lunga carriera di Thomas. Il disco si chiude con “Let the Rain Fall on Me” di Bell e Houston, uno standard jazz di scintillante bellezza, che comprende un bellissimo assolo pianistico di Smith e che pone fine a un album dai toni meravigliosamente visionari con un’atmosfera intrisa di una dolce e sottile vena malinconica. In definitiva, Spirits Known and Unknown è senza dubbio uno degli album migliori della discografia di Thomas, in grado di dimostrare tutta la sua versatilità e la sua gradevolezza di ascolto a un pubblico che – per molto tempo – lo ha associato troppo strettamente agli stili di avanguardia e al free jazz.

Leon Thomas

Tracklist

Side A:
1. The Creator Has A Master Plan (Peace) 2. One
3. Echoes
4. Song For My Father

Side B:
1. Damn Nam (Ain't Goin' To Vietnam)
2. Malcolm's Gone
3. Let The Rain Fall On Me

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