TRAIN: Drops of Jupiter

Rimasterizzazione effettuata a partire dai nastri originali

Stampa su vinile da 180 grammi effettuata presso la RTI

Edizione limitata a sole 3000 copie numerate per tutto il mondo

Un sound caldo e molto consistente reso con un’immagine aperta e incredibilmente ampia

Non c’è sicuramente niente di male nel riprendere il rock classico e il sound armonico del pop, soprattutto quando viene fatto così bene. Vincitore nel 2001 di due Grammy Award, Drops of Jupiter dei Train sprigiona un’energia travolgente e morbidi spunti soul, tratti dai collaudati modelli degli anni Settanta. Sorvolando sui giudizi ingenerosi di certi critici, questo disco ha ottenuto uno straordinario successo tra il pubblico e ha reso i Train una delle band più trasmesse dalle radio mainstream, uno status di cui i Train godono ancora oggi. Rimasterizzata a partire dai nastri originali e stampata alla RTI in appena 3000 copie numerate per tutto il mondo, questa riedizione su LP da 180 grammi della Mobile Fidelity porta gli ascoltatori molto più vicino agli strumenti roots-rock dei Train e alla morbide sfumature del vocalist Pat Monahan. Libero dai toni aspri, dalla compressione e dalla piattezza percepibili sull’edizione in CD, questo album può oggi godere di un’ampiezza e una luminosità che consentono finalmente alla musica di brillare in tutta la sua straordinaria bellezza. Inoltre, l’escursione dinamica e la separazione degli strumenti – che nelle precedenti edizioni apparivano molto ristrette – in questa ristampa sono ampliate e notevolmente migliorate, al punto che si può tranquillamente affermare senza tema di smentite che questo disco non ha mai avuto una qualità sonora di questo livello. Si tratta di un album che sembra essere stato pensato apposta per dare il meglio di sé in mono e che non teme assolutamente la sfida del tempo né sotto l’aspetto delle architetture sonore né sotto il profilo delle atmosfere. Al centro del secondo disco del quintetto di San Francisco si può percepire il suono di ciò che accade quando si mettono finalmente da parte tutte le preoccupazioni per le tendenze del momento e si pone l’attenzione soprattutto su una musica brillante, semplice e suonata con tutti i sacri crismi. Prendendo spunto da artisti del calibro di Elton John e Van Morrison, i Train presentano una serie di brani di gradevolissimo ascolto, basati su melodie quanto mai godibili e sostenuti da messaggi positivi ed edificanti. Ad arricchire questi brani ci sono ritornelli dalle lunghe linee melodiche, passaggi di mandolino dai toni gradevolmente popolareschi e suggestivi intervenuti del sintetizzatore, che garantiscono anche una maggiore profondità al palcoscenico sonoro. Nel suo insieme, sotto l’aspetto acustico i Train riescono sempre a soddisfare e a essere una eccellente fonte di ispirazione anche per gli appassionati dai gusti più esigenti. Non c’è niente di più bello dell’esaltante brano che dà il titolo all’album, una ballata orchestrale per archi e pianoforte, che è rimasta nelle classifiche Top 40 per la bellezza di 29 settimane consecutive. Nominato per ben cinque Grammy Award, Drops of Jupiter si è aggiudicato questo prestigioso riconoscimento per il migliore brano rock e per il migliore arrangiamento. Di volta in volta vivace, accattivante e rilassante, questo album prodotto da Brendan O’Brien sfoggia la stessa consistenza e la medesima passione in tutti i suoi brani. Alla realizzazione di questo disco hanno preso parte anche il leggendario pianista Chuck Leavell (Rolling Stones e Allman Brother Band) e Paul Buckmaster, arrangiatore di molti celebri brani di Elton John, che hanno contribuito ad aggiungere una apprezzabile dose di energia e di eleganza. 

Train

She’s on Fire

I Wish You Would

Drops of Jupiter

It’s About You

Hopeless

Respect

Let It Roll

Something More

Whipping Boy

Getaway

Mississippi