ERIC DOLPHY: Outward Bound

A un certo punto della sua carriera, Eric Dolphy lasciò la sua natia California insieme alla band di Chico Hamilton e nel 1960 si stabilì a New York, dove entrò a far parte del gruppo di Charles Mingus. Questa prima registrazione da leader spinse molti addetti ai lavori ad azzardare confronti con Ornette Coleman, tuttavia i due musicisti non ebbero mai punti in comune, pur facendo entrambi parte del jazz d’avanguardia che stava affermandosi in quegli anni. A differenza di Coleman, Dolphy non escluse dal suo stile soluzioni innovative, ma le utilizzò in maniera molto originale. In questo album Dolphy non si mise in luce solo per le sue performance al sax contralto, ma sfoggiò uno stile molto personale – e destinato a far scuola – anche con il flauto e il clarinetto basso. «Tra i 25 album che ho recensito lo scorso anno, questo è senza dubbio il mio titolo preferito […] Questo album rappresenta il punto di partenza ideale per gli appassionati che desiderano partire alla scoperta di un jazz più innovativo del solito, ma che non si sentono a loro agio ad affrontare le opere e gli autori più arditi […] Con questi brani Hoffman e Gray hanno scoperto una vera miniera d’oro […] Come la maggior parte dei titoli della collana Fantasy 45, questa nuova edizione è caratterizzata da una qualità sonora migliore di almeno un paio di spanne rispetto al disco originale » (Dennis D. Davis, Hi-Fi, n. 51).

Registrazione effettuata il 1° aprile del 1960 presso il Rudy Van Gelder Studio di Englewood Cliffs (NJ).

Eric Dolphy, sax contralto, clarinetto basso, flauto
Freddie Hubbard, tromba
Jaki Byard, pianoforte
George Tucker, contrabbasso
Roy Haynes, batteria