BERLIOZ: Aroldo in Italia e altre opere

Vincitore di ben nove Juno Award, il brillantissimo violinista canadese James Ehnes è il protagonista assoluto di questo nuovo disco della Chandos, che lo vede affiancato da una Melbourne Symphony Orchestra in forma smagliante diretta con polso e molto buon gusto da un ispirato Sir Andrew Davis. Questa registrazione segue un memorabile concerto tenuto dagli stessi interpreti nel novembre del 2014, nel corso del quale James Ehnes suonò due meravigliosi Stradivari, rispettivamente una viola in Harold en Italie – una “sinfonia a viola principale” secondo la definizione data dallo stesso Berlioz – e un violino nella parte solistica del Rêverie et Caprice, due opere che figurano entrambe nel programma di questo disco. Berlioz non si fece mai nessuno scrupolo di riproporre lo stesso materiale tematico già utilizzato in opere precedenti, soprattutto quando queste ultime erano state accolte dal pubblico con scarso favore o addirittura bocciate da lui stesso. Nel 1834 Niccolò Paganini chiese a Berlioz di scrivergli un’opera in cui potesse sfoggiare il suo straordinario virtuosismo su una splendida viola Stradivari. Come tutta risposta, Berlioz scrisse per l’eccelso violinista genovese la sinfonia in quattro movimenti Harold en Italie, inserendo alcuni passaggi tratti dall’ouverture Rob Roy, che aveva da poco scartato. Allo stesso modo, il Rêverie et Caprice altro non è che la geniale rielaborazione di un’aria tratta dall’opera Benvenuto Cellini, che era stata clamorosamente fischiata a Parigi nel 1838. Tre anni più tardi Berlioz trasformò quest’aria nel suo unico brano per violino solo.