VAN GILSE: Sinfonie NN. 1 & 2

Dal momento che Georgsmarienhütte si trova a soli 80 chilometri dal confine olandese, Burkhard Schmilgun, direttore artistico della CPO, ha avuto più volte occasione di compiere fruttuose esplorazioni musicali in questo paese, che sono andate ad aggiungersi alle scoperte fatte in Svezia, Danimarca e in Turchia. In questo modo, Schmilgun ha avuto modo di scoprire vere e proprie gemme di compositori come Röntgen and Badings, ai quali oggi si aggiunge il nome quasi sconosciuto di Jan van Gilse. Nel 1933 Richard Strauss che in precedenza aveva avuto modo di conoscere van Gilse e di apprezzarne la produzione gli chiese se desiderasse iscriversi nel registro che tutelava i diritti dautore dei compositori in tutto il mondo. Van Gilse, che fino ad allora aveva viaggiato in continuazione tra la Germania e lOlanda, declinò la proposta temendo che i nazisti potessero usare la sua musica per i loro scopi. In seguito van Gilse dimostrò nei confronti del nuovo governo tedesco unopposizione senza compromessi: «non voglio che le mie opere non vengano eseguite in una nazione in cui larte viene giudicata non per il suo livello ma per la razza a cui appartiene il suo autore». Quando morì di cancro nel 1944, Jan van Gilse venne aspramente criticato e le sue opere immediatamente poste allindice. Oggi, a distanza di oltre sessantanni dalla sua scomparsa, van Gilse è stato finalmente riabilitato ai massimi livello. Ben lungi dal sentirsi attratto dalle nuove tendenze che si stavano affacciando nel panorama musicale, van Gilse rimase saldamente ancorato allo stile tonale del Tardo Romanticismo e scrisse opere di languida bellezza, come si può notare ascoltando questo splendido disco eseguito dalla Netherlands Symphony Orchestra diretta con polso e molto buon gusto da un ispirato David Porcelijn.