WEINBERG:Opere per violino & piano - Vol.2

Mieczyslaw Weinberg non perse mai l’occasione per affermare che la sua principale fonte di ispirazione fu sempre il suo grande amico Dmitri Shostakovich. In ogni caso, i due compositori si differenziarono sotto molti aspetti, tra i quali si segnala soprattutto il fatto che – oltre alle due sonate per pianoforte della piena maturità – Shostakovich scrisse solo una sonata per violino, una per viola e una per violoncello, mentre Weinberg compose nell’arco della sua carriera quasi trenta sonate. Sebbene non sapesse suonare il violino, Weinberg conosceva molto bene le risorse tecniche ed espressive di questo strumento. I tre movimenti della sua Sonata n. 1 per violino e pianoforte coprono tutto l’itinerario che si deve compiere dalla tonalità di do minore a quella di do maggiore, una rotta che godeva di una grandissima fortuna nella tradizione accademica sovietica e che venne seguita lo stesso anno con risultati straordinari da Shostakovich nella celebre Ottava Sinfonia. La Sonata n. 2 per violino e pianoforte rivela in maniera addirittura più chiara le crescenti ambizioni creative di Weinberg. Nella Sonata n. 3 – così come nelle due sonate precedenti – il primo movimento veloce è dominato da un tono delicatamente lirico, mentre l’architettura armonica appare chiaramente più elaborata. Sotto il profilo strutturale, Weinberg adotta soluzioni più misurate, che vengono sviluppate in maniera estremamente ordinata. Come era già successo nel primo volume di questa integrale, «i fratelli Kirpal ci offrono un’interpretazione molto eloquente di queste opere cadute da tempo nell’oblio, che in alcuni passaggi raggiungono livelli assolutamente stupefacenti, ponendo sempre i due strumenti su un piano di sostanziale parità. Una scoperta da non farsi sfuggire per nessun motivo!» (FonoForum).