STANFORD: String Quartet NN.1 & 2

Esecutore: RTE' Vanbrugh Quartet

Autore: Stanford

Numero dischi: 1

Barcode: 0034571154596

Hyperion
CD
2014
CDH55459
2014-07-01
10,00 €
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Quando si parla del genere del quartetto per archi, solo a pochi verrebbe in mente di fare il nome di Sir Charles Villiers Stanford. Eppure il compositore inglese scrisse ben otto quartetti di pregevole fattura nell’arco di 28 anni, anche grazie alla sincera amicizia che lo legava al grande violinista Joseph Joachim. Stanford aveva già scritto parecchie opere da camera di ampio respiro quando iniziò a comporre il suo primo quartetto per archi nell’estate del 1891, quando aveva già raggiunto la rispettabile età di 39 anni; il secondo vide la luce pochi mesi più tardi nel corso di uno straordinario empito di creatività. Entrambi i quartetti sono opere di ampio respiro e pervase da uno spirito austero, dimostrando la maestria con cui Stanford sapeva scrivere opere cameristiche e la sua consuetudine con la scrittura contrappuntistica, per quanto queste opere presentino spesso linee più leggere e trasparenti delle monumentali architetture di Johannes Brahms, compositore a cui Stanford viene spesso paragonato. Queste deliziose opere rivelano anche la propensione di Stanford per il lirismo e la cantabilità. I due quartetti di Stanford vengono eseguiti dall’RTÉ Vanbrugh Quartet con una rara sensibilità e una spiccata eloquenza naturale. La Fantasia per corno – un’opera appartenente all’ultima fase della parabola creativa di Stanford, essendo stata portata a termine nel 1922 – è caratterizzata da un’atmosfera drammatica e molto coinvolgente pensata espressamente per questo insolito organico, nel quale alcuni musicologi hanno ravvisato un omaggio a Mozart, compositore per cui Stanford provava un’ammirazione senza limiti. Questo lavoro viene eseguito in maniera magistrale dal cornista Stephen Stirling. Va poi sottolineato che tutte le opere di questo disco sono presentate in prima registrazione mondiale. «Queste esemplari prime registrazioni mondiali esaltano al massimo grado queste opere di raro ascolto, così come l’eccellente qualità sonora e un bilanciamento assolutamente irreprensibile. Nel complesso, si tratta di un disco caldamente raccomandato, anche grazie alle informate note di copertina firmate da Jeremy Dibble. A questo punto, non posso che augurarmi che a questo disco ne facciano presto seguito altri» (Gramophone) «Questi quartetti per archi, il cui stile molto attraente presenta parecchie affinità con quelli di Brahms e di Mendelssohn, vengono eseguiti con una intensa partecipazione emotiva. Il programma si chiude con una gemma inattesa, vale a dire la Fantasia per corno e quartetto d’archi, una delle opere più significative dell’estrema maturità di Stanford» (BBC Music Magazine) «Le note di copertina firmate da Jeremy Dibble sono eccellenti, così come la qualità della registrazione. Nel complesso, questo disco presenta un’interpretazione davvero apprezzabile di opere cameristiche inglesi del massimo interesse, che non meritano assolutamente l’oblio in cui sono precipitate» (International Record Review) «Questo disco presenta una serie di opere di rara bellezza, eseguite in maniera davvero magistrale» (The Times) «Questi incantevoli quartetti sono caratterizzati da una scrittura e da una vena melodica di straordinaria bellezza […] Il cornista Stephen Stirling si rivela un solista di primo piano, grazie a un’emissione morbida e vellutata, che viene esaltata dallo splendido suono d’insieme di questo eccellente quartetto irlandese» (Classic FM Magazine) «Questi quartetti d’archi rivelano la prolificità e la fantasia del grande compositore inglese. Convinti paladini della produzione cameristica di Stanford, i membri dell’RTÉ Vanbrugh Quartet – come lui tutti originari di Dublino – eseguono queste attraenti opere con una incontenibile energia» (The Strad) «L’interpretazione proposta in questo nuovo disco della Hyperion è assolutamente impeccabile e la tavolozza sonora dell’RTÉ Vanbrugh Quartet appare perfettamente in linea con queste opere. Nella Fantasia il corno di Stephen Stirling appare al tempo stesso caldo e scintillante. Nel complesso, si tratta di un disco raccomandabile sotto tutti i punti di vista, che mi spinge a fare un amichevole incoraggiamento sia ai membri dell’RTÉ Vanbrugh Quartet sia alla Hyperion per registrare anche gli altri sei quartetti per archi di Stanford» (Fanfare, Stati Uniti).

Tracklist

Sir Charles Villiers Stanford (1852-1924)
Quartetto n. 1 in sol maggiore per archi op. 44
Quartetto n. 2 in la minore per archi op. 45

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