LASSO e altri: Magnificat

Dopo il fortunatissimo disco contenente una vasta antologia di inni di Orlando di Lasso, la CPO pubblica un altro disco dei Singphoniker intitolato Magnificat. Va però sottolineato che in questo caso le sezioni polifoniche dei Magnificat eseguiti non sono basate su modelli monofonici, ma su composizioni preesistenti. In altre parole, ci troviamo di fronte a parodie di opere, una tecnica compositiva che in epoca rinascimentale veniva utilizzata normalmente per scrivere messe e che in questo caso viene applicata al Magnificat. Ben quaranta dei 101 Magnificat composti da Lasso nel corso della sua lunga carriera rientrano in questa tipologia. Queste versioni del Magnificat non si limitano a una semplice revisione di opere precedenti. Nella maggior parte dei casi, all’inizio Lasso riprende in maniera molto fedele il suo modello, ma ben presto se ne distacca chiaramente. Per esempio, nel Magnificat basato su Da le belle contrade di Cipriano de Rore l’inizio coincide con l’opera originale, ma subito dopo Lasso segue la propria ispirazione, come si può notare nella scrittura completamente libera della sezione «In Deo salutari». Questa tecnica compositiva presenta parecchie analogie con quella del collage, comprendendo una vastissima gamma di possibilità di inserire brani del modello senza alcuna alterazione, di collocare diverse in posizioni differenti, di scrivere parafrasi, di aggiungere citazioni di una o più voci, di proseguire secondo il proprio stile e così via. In questo modo, l’opera risultante può essere legittimamente definita una creazione del tutto nuova basata su un modello preesistente. «L’impasto sonoro brillante ed espressivo dei Singphoniker può essere descritto come l’architettura di una maestosa cattedrale gotica. Il panneggio sonoro sfoggiato da questo ensemble di sei voci maschili non manca mai di stupire gli ascoltatori» (FonoForum, febbraio 2013).