VICTORIA: Lamentazioni di Geremia

Esecutore: MUSICA FICTA; L.MALLAVIBARRENA direttore

Autore: Victoria

Numero dischi: 1

Barcode: 8424619696041

Fuori catalogo dal: 01/01/2011

Cantus
CD
Classica Vocale
1997
CAN9604
1997-03-01
17,56 €
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La filosofia di CANTUS si basa sulla convinzione che la musica non è nulla se non la si può ascoltare. Essa deve essere interpretata, poiché è per questo che è stata composta. La ricerca musicologica, il passo precedente allinterpretazione è un processo essenziale della più grande importanza, ma la musica in quanto tale non esiste finché non si mette ad esistere.
Poco più di 400 anni ci separano dalla pubblicazione de lOfficium Hebdomandae di Tomàs Luis de Victoria, un lasso di tempo che non fa che confermare il vigore incontestabile di una delle creazioni più ambiziose e mature del Rinascimento. Questo compendio di 37 brani destinati alla liturgia della Settimana Santa cattolica apparve nel 1585. Esso comprende antifone, mottetti, responsoriali, lamentazioni (quelle registrate in questo disco), passioni , improperi, salmi e inni. Se nei responsoriali, sicuramente i più conosciuti, troviamo un de Victoria più aggressivo in termini di drammaticità, nelle Lamentaciones, un ciclo praticamente dimenticato di questo Officium, scopriamo un de Victoria sempre possente ma più poetico e passionale.
Una parola a parte merita il De Profundis di Pedro Ruimonte. Dal punto di vista cronologico, Ruimonte, come Alonso Lobo e Sebastián Vivanco, lo possiamo inquadrare nella transizione al Barocco del 17° secolo e rappresenta la maturità della musica del rinascimento spagnolo e quindi è il naturale successore di de Victoria e Guerrero. Il De Profundis a 7 voci è la parte finale e culminante con la quale Ruimonte conclude la sua Missa pro defunctis a sei voci, grazie alla quale il compositore aggiunge il suo nome alla letteratura musicale per i defunti che troviamo in Spagna. Questo salmo veniva abitualmente recitato alla fine della liturgia per i morti. Si tratta di un ambizioso mottetto in due parti in cui limitazione è percepibile solo in alcuni momenti. Il ritmo lento, quasi magmatico, in cui si inseriscono a tratti brevi passaggi omofonici mostra il talento di un compositore oggi tristemente dimenticato.

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