KUULA TOIVO: Sonate per violino e piano

Musica cameristica finlandese

Sebbene sia stato uno dei pochissimi allievi di Jean Sibelius, Toivo Kuula non dovette faticare troppo per emergere dall’ombra del suo grande insegnante e brillare di luce propria. Inoltre, la sua produzione non ruota intorno alle opere sinfoniche ma è imperniata su generi che rivestirono un interesse marginale per Sibelius, tra cui i Lieder per voce e pianoforte, il repertorio corale e la cameristica. Da ragazzo, Kuula voleva diventare un violinista e continuò a privilegiare questo strumento anche dopo averlo lasciato in secondo piano per concentrare gran parte del suo tempo e delle sue energie alla composizione. Date queste premesse, nessuno può sorprendersi del fatto che le opere per violino e pianoforte costituiscano il cuore della sua produzione cameristica e siano una sorta di fil rouge per tutta la durata della sua attività di compositore. Scritto nel 1906, il Movimento di sonata dimostra che Kuula era già in possesso di una assoluta padronanza delle tecniche compositive. La differenza più evidente tra questo brano e la Sonata per violino e pianoforte op. 1, scritta l’anno seguente, quando Kuula si era trasferito a Helsinki per proseguire gli studi, è costituita dal fatto che fin dalle prime battute di quest’ultima si nota un idioma estremamente peculiare. Come viene testimoniato dalle lusinghiere recensioni pubblicate dai quotidiani dell’epoca, la prima esecuzione assoluta di questo lavoro avvenuta nel 1907 all’Accademia Musicale di Helsinki fu un grande successo per il giovane compositore, che non aveva ancora compiuto 24 anni. Il critico Karl Flodin (1858-1925) scrisse: «Questa sonata non è la composizione di un allievo, ma il frutto di un talento maturo, brillante e originale […] In quest’opera si può percepire una atmosfera molto suggestiva, una sbrigliata immaginazione, una delicata poesia, un incedere vigoroso e una grande espressione di volontà».