NORMAN O'NEILL: Musica da camera

Esecutore: Ensemble Color

Autore: Norman O'neill

Numero dischi: 1

Barcode: 0760623223766

Mdg
SACD Ibrido
2022
MDGSA2237
2022-03-01
18,00 €
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Uno stile del tutto diverso Per pura combinazione, tra il 1890 e il 1910 la classe di composizione del Conservatorio Dr. Hoch di Francoforte ebbe tra i suoi allievi parecchi studenti provenienti dalla Gran Bretagna. Tutti i componenti di quello che venne ben presto definito “Gruppo di Francoforte” condividevano lo spirito ottimistico che pervadeva gli ultimi anni del XIX secolo, anche se ognuno di loro lo reinterpretava secondo la sua sensibilità. Oggi – a oltre un secolo di distanza – i membri dell’Ensemble Color sono titolari di cattedra nello stesso conservatorio e hanno deciso di andare alla scoperta delle opere dei loro illustri predecessori. In questo primo disco, l’ensemble esegue una bella silloge di lavori di Norman O’Neill, allargando notevolmente i confini del repertorio cameristico dei primi anni del Novecento, un fatto che non può che suscitare una grande e legittima curiosità. Uno stile che unisce Fin dalle primissime battute del Trio per archi e pianoforte op. 7 gli ascoltatori più attenti non possono che rimanere colpiti dalla brillante fantasia dell’invenzione melodica di questo gradevole lavoro, dalla quale traspare in maniera evidente l’origine anglosassone del compositore. Nell’opera di O’Neill non si trova nemmeno l’ombra delle sperimentazioni armoniche ed espressive che invece rappresentano uno dei tratti distintivi di molti altri autori attivi nei primi anni del XX secolo. Nonostante questo, il giovane compositore inglese seppe elaborare un linguaggio tonale molto originale, facendo coesistere armoniosamente la classica tradizione dell’Europa centrale che aveva appreso al Conservatorio Dr. Hoch con l’idioma peculiare del suo paese natale. Uno stile innovativo Sotto questo aspetto, i Soliloqui per contrabbasso e pianoforte presentano una scrittura squisitamente britannica: il soliloquio viene commentato solo in minima misura dal pianoforte, un fatto che consente a Fátima Agüero Vacas di indulgere ai propri più reconditi pensieri in splendido isolamento. La bella Sonata per violoncello e pianoforte venne invece portata a termine negli ultimi giorni di studio trascorsi da O’Neill nella città tedesca. Gli ampi archi melodici non fanno solo battere più forte il cuore del violoncellista Florian Streich, ma garantiscono anche una notevole gratificazione alla pianista Sarah Hiller, come si può notare soprattutto nel movimento strutturato secondo il modello del tema con variazioni. Uno stile di ammaliante bellezza Anche la Suite in quattro movimenti, interpretata dal violinista Fabian Rieser e dalla pianista Sarah Hiller, sorprende anche gli ascoltatori più disincantati con spunti melodici di ammaliante bellezza. Questa meritoria riscoperta dimostra in maniera evidente che per concepire un’opera originale e innovativa all’inizio del XX secolo non era necessario suscitare per forza uno scandalo. Date queste premesse, sarà molto interessante scoprire quali altri tesori nascosti si potranno riscoprire dal favoloso scrigno che custidisce da oltre un secolo le opere dimenticate dei compositori del “Gruppo di Francoforte”.

Fabian Rieser, violino

Fátima Agüero Vacas, contrabbasso

Ensemble Color, Florian Streich, violoncello

Sarah Hiller, pianoforte

Norman O’Neill (1875-1934)

Trio in la minore per archi e pianoforte op. 7 (1900)

Soliloqui per contrabbasso e pianoforte (1926)

Sonata in la minore per violoncello e pianoforte (1896)

Suite in si minore per violino e pianoforte

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