

Esecutore: The Parley of Instruments, Peter Holman
Autore: Aa.vv.
Numero dischi: 1
Barcode: 0095115077627
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Verso la fine del XVII secolo la musica inglese attraversò una fase di rapidi e profondi cambiamenti. In particolare, in questo periodo l’influenza della musica italiana crebbe in maniera esponenziale grazie all’opera di compositori come Giovanni Battista Draghi, Nicola Francesco Haym e Nicola Matteis, che a Londra si trovarono a fare i conti con un gruppo di autori tedeschi che comprendeva tra le sue fila Johann Christoph Pepusch (che in seguitò inglesizzò il suo nome in John Christopher) e Georg Friedrich Händel. Il programma di questo affascinante disco propone una serie di lavori di Henry Purcell, John Weldon e William Croft, dalle quali è possibile rendersi conto di come questi compositori reagirono alla nouvelle vague italiana e seppero inserire gli elementi principali del nuovo stile nelle loro opere. Scritto nello stile di una cantata italiana, il brano di Purcell Tell me, some pitying angel (meglio conosciuto come The Blessed Virgin Expostulation) dimostra chiaramente con quanta maestria il compositore passato alla storia con l’appellativo di Orpheus Britannicus sapeva padroneggiare l’allora innovativo stile italiano. Questo attraente cocktail di elementi inglesi e italiani appare evidente nelle opere di molti compositori europei attivi in Inghilterra, che presentano alcuni tratti dello stile e dei generi propri della tradizione musicale britannica. In effetti, questa ventata anglosassone emerge spesso dalle opere di compositori come Draghi, Courteville, Matteis, Händel, Pepusch e Haym, un fatto che contribuì a gettare un ponte con le peculiarità stilistiche dei musicisti coevi inglesi. Uno dei primi esempi di questa tendenza stilistica è costituito dalla Triosonata di Giovanni Battista Draghi. Secondo il parere di diversi eminenti musicologi, quest’opera sarebbe stata composta secondo il modello della consort music inglese dell’epoca e i suoi movimenti brevi e dal carattere contrastante si collocano agli antipodi delle sonate che venivano scritte dai compositori attivi in Italia in quel periodo. Le opere presentate in questo disco sono eseguite da The Parley of Instruments, una formazione di strumenti originali fondata da Peter Holman che nel corso degli anni si è collocata tra i gruppi più autorevoli specializzati nel repertorio rinascimentale e barocco, come dimostrano le numerose eccellenti registrazioni effettuate per la Hyperion. Lo straordinario lavoro compiuto da The Parley of Instruments nella riscoperta e nella valorizzazione della produzione degli autori inglesi del XVIII secolo si è concretizzata in proficue collaborazioni con solisti del calibro di Catherine Bott, Crispian Steele-Perkins ed Elizabeth Wallfisch. In questo splendido disco The Parley of Instruments accompagna il soprano Philippa Hyde, con Peter Holman che dirige dal clavicembalo e dall’organo.