Reputato émule de Busoni da Georges Tardy ed elogiato, fra laltro, da Fernando Liuzzi e da Alfredo Casella, Zanella emerse come interprete-virtuoso deccezione per la tecnica agguerrita, la gamma timbrica iridescente, la bellezza del suono, la cura capillare degli effetti orchestrali, la perfezione stilistica, e soprattutto per il leggendario perlato. Purtroppo, per quanto si sa, non si conservano sue registrazioni. Per quanto concerne sia il giudizio complessivo sulle sue qualità compositive, sia lanalisi particolareggiata dei tre settori basilari della sua vasta, copiosa, multiforme produzione - pianistica, cameristica, operistica -, il saggio del musicologo piacentino Francesco Bussi, Amilcare Zanella, musicista piacentino, emulo di Busoni e paladino di Rossini, Piacenza, Deputazione di Storia patria per le Province parmensi, 1971 (ristampa, 1973), resta a tuttoggi limprescindibile punto di riferimento e lunico meditato e imparziale studio critico in proposito. Ne traspare una personalità artistica colta, versatile, eclettica, sostenitrice della musica sostanziale e della libertà metrica. Se in Zanella difetta talora la rigorosa concentrazione, brillano in compenso lo slancio ritmico, il saldo impianto tecnico, la facilità dinvenzione, il colorito strumentale e lestrosa costante dellarguzia, della bizzarria, dellumorismo. Eccelle la musica da camera, in cui sovrastano i due Trii qui registrati.
Tracklist
Amilcare Zanella (1873-1949)
Trii per archi e pianoforte