Eduard Erdmann continua a essere ricordato nella storia della musica come uno dei più grandi pianisti tedeschi, insuperabile interprete bachiano e schubertiano, nonché come uno dei maggiori alfieri delle avanguardie musicali della prima metà del Novecento. Al contrario la sua attività di compositore che raggiunse i vertici con le sue quattro splendide sinfonie è ancora avvolta da un oblio quasi totale, un destino che lo accomuna a un altro grandissimo pianista del XX secolo, Artur Schnabel. Erdmann era allievo di Heinz Tiessen, un altro compositore del tutto sottovalutato, la cui produzione è stata completamente ignorata a partire dallavvento del nazismo. Sebbene il catalogo delle opere di Erdmann sia numericamente molto esiguo (contando appena 22 lavori), la sua qualità artistica raggiunge vette vertiginose, un fatto che si nota soprattutto nei lavori orchestrali. La Terza Sinfonia vide la luce nel 1947 a Langballigau, nello Schleswig-Holstein. Rudolf Bauer affermò che Erdmann scriveva le sue opere adottando sempre una particolare attenzione: «Il suo linguaggio musicale dimostra in maniera evidente con quanta forza la consapevolezza tonale di Tiessen sopravvisse nella produzione del suo allievo [] Nella sua opera uno slancio schiettamente popolaresco e un riserbo di sapore inconfondibilmente intellettuale si fondono in modo quanto mai originale». La Terza Sinfonia di Erdmann venne eseguita per la prima volta nel 1957 dai Berliner Philharmoniker, ottenendo uno strepitoso successo. Dopo averla ascoltata, il compositore Ernst Krenek definì il movimento lento «ladagio più bello del Novecento».
Tracklist
Eduard Erdmann (1869-1958)
Sinfonia n. 3 op. 19
Capricci per orchestra op. 21