AA.VV.: MISCHA ELMANN IN CONCERTO

Mischa Elman non ebbe mai rapporti troppo strtetti con la radio, nemmeno durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, anche se di tanto in tanto gli capitò di collaborare con la BBC a partire dal 1932, quando – per la precisione il 26 ottobre – eseguì il Concerto per violino e orchestra di Ciaikovsky con la direzione di Adrian Boult e due giorni più tardi incise in studio un recital. I due programmi proposti in questo cofanetto doppio della Testament furono preregistrati nel corso di un viaggio in Inghilterra compiuto con Joseph Seiger: il primo venne diffuso dall’Home Service con una breve introduzione scritta da Hans Keller (e seguita – dopo il notiziario – da una puntata del celebre programma People Today con profilo di Elman) e il secondo fu trasmesso dal Terzo Canale. Gli estimatori dell’arte di Elman apprezzeranno soprattutto la Sonata in sol maggiore di Brahms, l’unica delle tre opere del grande compositore di Amburgo che Elman non registrò mai commercialmente (al contrario, Elman incise la Sonata in la maggiore con Seiger e la Sonata in re minore prima con Wolfgang Rosé e poi con Seiger). Anche la Gavotte en Rondeau della Partita in mi maggiore di Bach riveste una grande importanza, perché si tratta in pratica dell’unica esecuzione di un brano per violino solo di Bach pervenutaci di Elman (gli altri sono l’Allegro della Sonata in la maggiore e la stessa Gavotta contenuti in un disco Pathé del 1908 di difficilissima reperibilità e il Preludio della stessa Partita disponibile in un disco HMV del 1932). La Sonata di Händel e la Ciaccona di Vitali sono eseguite con la giusta eleganza e uno stacco di tempi molto rapido, una scelta del tutto appropriata, visto e considerato la brillante scrittura virtuosistica che caratterizza la Ciaccona di Vitali.Elman esegue la celebre Primavera di Beethoven con una meravigliosa cantabilità, dimostrando di sapere bene quando è il momento di staccarsi dall’accompagnamento del pianoforte. Più in particolare, Elman adotta tempi molto comodi, che gli consentono di esaltare la cantabilità dell’Adagio. Nella Sonata di Brahms Elman sfoggia una lettura quanto mai eclettica, eloquente nell’Adagio e sorprendentemente veloce nel Finale. Nella celeberrima Aria della Suite di Bach si può apprezzare la pura bellezza del suono di Elman, il brano di Joseph Achron – come lui allievo di Auer – viene eseguito in maniera estremamente passionale ma senza una ricerca spasmodica dell’effetto a tutti i costi, mentre la nostalgica pagina di Kreisler è suonata con un tempo alquanto veloce, ma rispettando le eleganti inflessioni viennesi. La breve raccolta di Arie gitane composte nel 1925 da César Espejo – che fu sempre uno dei principali cavalli di battaglia di Elman – gli consente di mette in luce uno sbrigliato piglio virtuosistico e una ricchissima varietà di armonici. Solo nel lavoro di Smetana – il secondo dei due pezzi intitolati La mia patria – Elman compie una scelta che potrebbe essere considerata discutibile, utilizzando una edizione non conforme alle intenzioni dell’autore e, a fronte di una sezione lenta cesellata con somma eleganza, nella parte dai tempi più mossi i ritmi boemi perdono la loro autenticità. (dalle note di copertina di Tully Potter, 2011).