GEORGE BENSON: In Flight

Esecutore: George Benson, vocal

Autore: George Benson

Numero dischi: 1

Barcode: 5060149622452

Pure Pleasure
LP
Jazz
2017
PPBSK2983
2017-03-01
37,00 €
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«Unanimemente considerato tra i più grandi chitarristi della storia del jazz, George Benson è dotato di una straordinaria versatilità e di un impareggiabile talento, che gli consentono di spaziare senza problemi, dal jazz morbido e vellutato a quello più innovativo e di spingersi fino al R&B contemporaneo. In possesso di un supremo buon gusto, della capacità di trarre dalla sua chitarra un sound ricco e ben timbrato, di una assoluta padronanza tecnica che gli permette di eseguire con la massima nonchalance anche i passaggi più veloci e brillanti, di un meraviglioso senso logico nell’organizzazione dei suoi assoli e di una incontenibile propensione a tradurre in swing tutti brani che si capita di suonare, George Benson si ispirò con ogni probabilità agli stili di Charlie Christian e di Wes Montgomery, un fatto che comunque non gli impedì di sviluppare uno stile estremamente personale. Inoltre, Benson non è solo in grado di suonare con grande brillantezza da solista, ma è anche uno dei migliori chitarristi ritmici in circolazione, rivelandosi un supporto del tutto affidabile per i solisti e uno swinger irresistibile, soprattutto nel genere soul-jazz. Come se questo ancora non bastasse, Benson è anche in grado di cantare con una voce meravigliosamente malinconica da tenore e uno stile non molto dissimile da quelli di Stevie Wonder e di Donny Hathaway, al punto che la sua voce è arrivata a garantire a Benson un successo commerciale addirittura superiore a quello della sua chitarra. Come chitarrista, George Benson può essere considerato l’equivalente di Nat King Cole – un fantastico pianista, il cui timbro caldo e affascinante nel repertorio pop e jazz finì per eclissare tra gli appassionati la sua abilità alla tastiera – ma, a differenza di quest’ultimo, Benson ebbe abbastanza tempo a disposizione dopo i successi riportati nelle classifiche pop per riaffermare autorevolmente le sue credenziali di chitarrista jazz, un fatto che non manca di fare in tutti i suoi concerti. All’inizio di “This Masquerade” la bilancia pende per la prima volta sull’apprezzatissima voce di Benson e – in effetti – ben quattro dei sei brani presenti nel programma di In Flight sono vocali. In quel periodo, Benson stava orientando il suo timbro tenorile verso i toni ricchi di sfumature malinconiche resi famosi da Stevie Wonder, un fatto che si può notare facilmente in brani molto diversi tra loro come “Nature Boy” e “The World Is A Ghetto” e gli unisoni con la chitarra che avevano infiammato l’entusiasmo dei fan in “Masquerade” vengono ora enfatizzati al massimo grado ogni volta che se ne presenta l’occasione. In questo album viene riproposta la stessa band che aveva accompagnato Benson già in Breezin’, con il medesimo sound funky, e Claus Ogerman aggiunge da parte sua una serie di delicati arrangiamenti orchestrali. I due brani strumentali, soprattutto “Valdez in the Country” di Donny Hathaway dimostrano che Benson era rimasto un chitarrista brillante e dotato di una vena melodica quanto mai fantasiosa e sempre nel pieno possesso dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi. Al di là di tutto questo, in questo disco tutto sembra dimostrare che Benson si stava preparando a diventare più di ogni altra cosa una star del pop» (AllMusic).

Tracklist

Nature Boy
The Wind And I
The World Is A Ghetto
Gonna Love You More
Valdez In The Country
Everything Must Change

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