BEECKE IGNAZ: 2 Quartetti e Quintetto

Una fantasiosa produzione cameristica

Nella seconda metà del XVIII secolo i lessicografi Gerber e Lipowsky assicurarono a Ignaz von Beecke una vasta fama sia come pianista sia come compositore, mentre oggi – è triste riconoscerlo – non è sopravvissuta quasi nessuna sua opera in grado di perpetuarne la memoria. Si tratta di una vera ingiustizia, visto che von Beecke – che nella prima fase della sua parabola creativa scrisse opere ancora legate a filo doppio allo stile galante, per poi spalancare le porte a partire dagli anni Novanta del XVIII secolo alle prime suggestioni romantiche – è autore di opere tanto originali quanto di livello molto elevato sotto l’aspetto stilistico, che possono costituire l’oggetto di sorprese molto gradevoli sia nelle sale da concerti sia nei cataloghi discografici. Nei quartetti per archi di von Beecke si trovano spunti di grande interesse, al punto che queste opere dimostrano di essere tra le prove più evidenti del fantasioso stile compositivo di questo autore, che per tutto il corso della sua carriera andò alla ricerca di soluzioni sempre più anticonvenzionali. In ogni caso, l’opera di gran lunga più interessante tra quelle presentate in questo disco è senza dubbio il Quintetto per archi e pianoforte. Sebbene il pianoforte venga utilizzato per la maggior parte come strumento solista, in questi lavoro von Beecke non si concentrò solo su un semplice sfoggio di brillantezza virtuosistica, ma cercò in ogni modo di creare una scrittura d’insieme il più possibile ricca e coesa.