FRANK: Sonata per violino e piano

Un solitario di inestimabile valore La Sonata per violino e pianoforte di César Franck è considerata tra le gemme più preziose della letteratura cameristica della seconda metà del XIX secolo. In particolare, il suo incomparabile lirismo forma un contrasto molto apprezzabile con i passaggi più brillanti. Questa sonata è del tutto priva dei vuoti stereotipi che si incontrano spesso in opere di questo genere e di sfoggi virtuosistici fini a se stessi, ma nonostante questo le innumerevoli difficoltà tecniche che costellano la parte del violino e l’incredibile complessità della parte pianistica sono in grado di mettere alla frusta anche gli interpreti di maggiore talento. Quest’opera gode anche di una grande popolarità tra i violoncellisti e le vaste risorse tecniche ed espressive del violino e del violoncello vengono esaltate al massimo grado in questa nuova trascrizione per trio con pianoforte realizzata da David Riniker. Nessuno può meravigliarsi di questo risultato, in quanto la grande esperienza maturata da Riniker come arrangiatore e componente dell’ensemble dei dodici violoncelli dei Berliner Philharmoniker gli ha permesso di rendere in maniera estremamente incisiva ed efficace la struttura ciclica di quest’opera. Un regalo di nozze Qualcuno potrebbe chiedersi se in quest’opera si celi un’idea programmatica. Questo sospetto si è manifestato a causa di più di una circostanza. Mentre stava componendo questa sonata, il trentacinquenne Franck scrisse su alcuni schizzi che aveva intenzione di donarla a Cosima Liszt e a Hans von Bülow in occasione del loro matrimonio. Il padre della sposa, Franz Liszt, aveva innalzato a livelli fino a quel momento assolutamente inimmaginabili il legame tra la musica a programma e il repertorio sinfonico. Alla fine, quest’opera non entrò a fare parte dei doni di nozze ricevuti da Cosima. Molti anni più tardi – quando aveva già superato la sessantina – Franck rimaneggiò questa sonata per dedicarla al suo amico Eugène Ysaÿe – indovinate un po’? – in occasione del suo matrimonio! L’eredità di una vita intera Poco prima di morire, Franck prese una decisione che aveva iniziato ad accarezzare parecchi anni prima. I suoi tre Corali per organo costituiscono l’eredità di un grande compositore, che sembra volgere continuamente la testa verso il suo modello Johann Sebastian Bach. Per rendersene conto, basta ascoltare le prime battute del Corale n. 3, strutturate secondo il modello della toccata. In ogni caso, le opere per organo del Romanticismo francese si rispecchiavano soprattutto nello stile di Charles Widor, alcuni dei cui tratti principali sono chiaramente percepibili in queste opere di Franck. Collocandosi nel solco tracciato dallo stesso Franck, che nel corso della sua carriera arrangiò molte sue opere organistiche per pianoforte, Karl-Andreas Kolly esegue questi splendidi corali in una sua trascrizione per pianoforte. Un piacere d’ascolto senza fine Lo stupefacente registro grave del gran coda Steinway “Manfred Bürki” del 1901 contribuisce a renderlo lo strumento ideale per eseguire queste opere e Kolly riesce a trarre dalla sua cassa armonica impasti sonori straordinariamente fascinosi. Questo SACD ad alta risoluzione garantisce un vero ascolto tridimensionale grazie all’esclusiva tecnologia 2+2+2 della MDG.