Thyssen - Valentin esegue Fauré - Fran

Esecutore: G.Thyssen-Valentin, piano

Autore: N/A

Numero dischi: 1

Barcode: 0749677140021

Testament
CD
2006
TES1400
2006-09-01
18,59 €
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Ho ascoltato per la prima volta Germaine Thyssens-Valentin negli anni Sessanta, quando ero ancora studente a Oxford. Scandagliando la scarsa raccolta di dischi della biblioteca universitaria, mi sono imbattuto in due LP dei Notturni di Gabriel Fauré interpretati da una pianista a me del tutto sconosciuta. Alimentata dalle straordinarie interpretazioni del baritono Gérard Souzay e del compositore-pianista Jean-Michel Damase, la mia inestinguibile passione per larte sottile e raffinata di Fauré vantava già parecchi anni e sebbene allora non potessi ancora immaginarlo era destinata a durare tutta la vita. Spinto da questo amore sconfinato, mi accinsi ad ascoltare una musica che adoravo nellesecuzione di una pianista del tutto sconosciuta. Fin dalle prime battute non potei fare a meno di rimanere conquistato dal livello dellesecuzione, nella quale si avvertiva una poesia e unintroversione assolutamente straordinarie. Questo mi spinse a cercare notizie su questa pianista dallapproccio così suggestivo. Jean-Rodolf Kars (in seguito diventato padre Jean-Rodolf) ricordava molto bene la Thyssens-Valentin per averne avuto preziosi consigli sul Notturno n. 7 di Gabriel Fauré durante un esame al Conservatoire di Parigi. Diversi altri pianisti per la maggior parte francesi che intervistai nel corso degli anni successivi dimostravano poco interesse sia per Fauré sia per la Thyssens-Valentin, sebbene qualcuno ricordasse di averne sentito tessere le lodi da Marguerite Long e da Vlado Perlemuter. La Thyssens-Valentin aveva studiato per un breve periodo con Marguerite Long, considerata per molti anni una della pianiste più autorevoli e carismatiche di tutta la Francia. Come prevedibile, il loro diversissimo modo di accostarsi alla musica impedì alla Long e alla Thyssens-Valentin di creare un rapporto stabile e duraturo. In seguito la Thyssens-Valentin collaborò soprattutto con Isadore Philipp e si perfezionò insieme alla celebre virtuosa Jeanne-Marie Darré. Questo fatto è molto curioso, in quanto fin dai primi anni della sua carriera la Thyssens-Valentin si era orientata verso uno stile leggero, lontano anni luce dal brillante tecnicismo prediletto dalla maggior parte dei pianisti suoi contemporanei. Anche chi ammette che questo approccio era più vicino a quello di Alfred Cortot e di Yvonne Lefébure che al personalissimo stile di Marguerite Long, il genio pianistico della Thyssens-Valentin travalica agevolmente queste ristrette categorizzazioni. La sua è unarte sublime e del tutto legata alla sua personale sensibilità. Molti anni dopo il mio primo incontro con i dischi della Thyssens-Valentin riuscii a convincere la Testament a pubblicare il primo disco di una serie di tre registrazioni che in pratica raccoglieva quasi tutte le sue interpretazioni della produzione pianistica di Fauré. Il successo ottenuto dalla ristampa di questi dischi realizzati tra il 1956 e il 1959 dalletichetta Ducretet-Thomson fu a dir poco entusiastica. Nella sua recensione pubblicata su Gramophone, il compianto Michael Oliver definì la Thyssens-Valentin una «artista grande e ispirata», aggiungendo che anche le altre sue registrazioni «meritavano una urgente riproposizione». Oggi a questi tre dischi se ne aggiunge un quarto con un programma interamente dedicato a César Franck e a Gabriel Fauré. Anche in questo caso mi è difficile individuare interpretazioni dei due massimi capolavori di César Franck in grado di reggere il confronto con la lettura della Thyssens-Valentin. In questa versione si avverte un sublime senso dellineffabile, del modo in cui il tormento e il misticismo velato di nuvole di incenso di Franck riescono finalmente a emergere dal buio. Per concludere, nei nove Preludi di Fauré la Thyssens-Valentin conferma di essere una delle pianiste più carismatiche del XX secolo (Bryce Morrison).

Tracklist

César Franck (1822-1890)

Preludio, corale e fuga in si minore

Preludio, aria e finale in mi maggiore

Gabriel Fauré (1845-1924)

Nove Preludi op. 103

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