REICHA: Opere cameristiche

Più vecchio di appena dieci mesi di Ludwig van Beethoven, con il quale aveva stretto una sincera amicizia negli anni della giovinezza trascorsi insieme a Bonn, il compositore boemo Antonín Reicha fu autore di opere che possono essere considerate sotto molti aspetti complementari rispetto alla rivoluzionaria produzione del Titano di Bonn. Infatti, in ogni sua opera è possibile notare una spiccata tendenza alla sperimentazione, che contribuì a renderlo uno degli autori più innovativi della prima metà del XIX secolo. In particolare, questa spinta verso il futuro della musica appare molto evidente nello scarso rigore con cui Reicha si attenne alle norme stilistiche di quel periodo, tra cui minuetti che avrebbero immancabilmente messo in grave difficoltà anche i ballerini più esperti, variazioni basate su mezzi espressivi estremamente contrastanti, un’innovatività melodica e armonica ai limiti dell’impudenza, un fraseggio dalle sfumature quanto mai sottili e organici del tutto insoliti, una serie di caratteristiche che gli permisero di fare vacillare le fino ad allora solide fondamenta degli stili in auge nelle principali capitali musicali dell’epoca, a partire da Parigi.

Albert-Schweitzer-Ensemble

Anton Reicha (1770-1836)

Grand Quatuor concertant in mi bemolle maggiore per pianoforte, flauto, fagotto e violoncello op. 104

Trio in sol maggiore per flauto, violino e violoncello

Grand Trio concertant in la maggiore per violino, violoncello e pianoforte op. 101

Quintetto n. 2 in mi bemolle maggiore per flauto, clarinetto, corno francese, fagotto e viola