

Esecutore: Juilliard String Quartet
Autore: Berg
Numero dischi: 1
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Tutti i Master Tapes Hemiolia Records sono accompagnati da un certificato di autenticità A4P (Analog Four Phases) che garantisce una completa coerenza analogica in ogni fase di produzion.
Tutti i nastri Hemiolia Records Master nati dalla collaborazione con Ermitage Distribution sono realizzati utilizzando come sorgente esclusivamente Production Masters (First Generation) in stereo, 2 tracce - 1/4'.
I nostri nastri Master in vendita sono realizzati in modalità copia 1:1, utilizzando due registratori Otari MTR 15 con calibrazione ottimizzata dell'unità di registrazione su ogni singolo nastro bianco utilizzato.
Catalogo nr. HRCLA21000110C
* Per l’opzione con equalizzazione NAB sono necessari sette giorni lavorativi per la preparazione
* Per l'opzione con equalizzazione CCIR sono necessari quattro giorni lavorativi per la preparazione
Alban Berg tornò al quartetto d’archi solo nell’estate del 1925, quando iniziò la Suite lirica, che portò a termine nell’ottobre dell’anno seguente e fu eseguita per la prima volta dal Quartetto Kolisch nel gennaio successivo. Anche in questo caso la forma è anticonvenzionale, con sei movimenti, i dispari che diventano progressivamente più veloci e dirompenti, mentre i pari diventano progressivamente più lenti e intensi. La traiettoria espressiva dell’opera verso i maggiori estremi emotivi è quindi evidente fin da un primo ascolto. Ciò che non è evidente, e che è rimasto poco chiaro fino a molto tempo dopo la morte di Berg, è che questo brano incarna i suoi sentimenti per la relazione con Hanna Fuchs-Robettin, moglie di un amico di famiglia e alla quale la Suite lirica era segretamente dedicata. Il movimento finale è in realtà un’ambientazione senza parole della poesia De profundis clamavi di Charles Baudelaire e a volte è stato eseguito anche come brano vocale. Queste considerazioni non devono però sminuire la maestria astratta dell’opera: la prima di quella che fu indubbiamente un’epoca d'oro per il quartetto d’archi che si protrasse fino al decennio successivo. L’Allegretto si dipana con una verve coinvolgente, che potrebbe essere definita gioviale. La tessitura è quella in cui tutti e quattro gli strumenti sono strettamente intrecciati; un motivo di note ribattute, ripetuto in punti chiave, è il mezzo per assicurare l’unità in questo movimento breve ma molto attivo. L’Andante inizia con un’idea sensuale e insinuante. Importante è anche un motivo sornionamente discendente che compare in coda. Questi si evolvono con attenzione ai lati di un passaggio centrale statico, in cui la musica mostra una maggiore risolutezza prima di sprofondare nuovamente in una calma sensuale. L’Allegro è uno scherzo le cui sezioni esterne sono giustamente contrassegnate come “misteriose”. Durante il suo svolgimento vengono lanciati diversi brevi motivi, ma il movimento assume maggiore consistenza solo nel trio estatico centrale, il cui modo impulsivo viene a sua volta inghiottito da un ritorno al tema d’apertura. L’Adagio è il cuore dell’opera e rivela una profondità emotiva che si può definire appassionata. Una serie di accordi si lanciano in un vortice di emozioni che si placa solo al centro del movimento, mentre la musica si lancia verso un climax frenetico prima di concludersi in un’ansiosa rassegnazione. Il Presto è un altro scherzo, anche se in questo caso le tre sezioni principali deliranti generano un’intensa spinta ritmica. In mezzo ci sono due trii che pulsano tranquillamente, la cui marcatura tenebrosa sottolinea il loro senso di oscuro timore. Il secondo ritorno dello Scherzo si sviluppa incessantemente fino alle battute finali. Il Largo si apre con furtivi accordi di pizzicato, per poi aprirsi in una musica che rimane desolata. Ci sono poi diverse brevi irruzioni, l’ultima delle quali trascina tutti e quattro gli strumenti in un vorticoso ostinato che, dopo essersi placato, invita gli esecutori a tacere uno dopo l’altro, mentre l’opera svanisce oltre la portata dell’orecchio. Questa splendida versione della Suite lirica di Berg eseguita dal Juilliard Quartet viene oggi resa disponibile nello splendore sonoro del nastro magnetico della Hemiolia Records.