SAMSON FRANCOIS: The Unrelease Swiss Recordings (UHQCD mono)

Esecutore: Samson Francois, piano

Autore: Samson Francois

Numero dischi: 2

Barcode: 3770020964176

TLRECD2403052
2024-12-15
45,00 €
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Stampato in Giappone

Restauro effettuato tramite la tecnologia Phoenix Mastering™ a partire dai nastri analogici originali

Il magnetico Samson François

Nonostante l’inesorabile trascorrere degli anni e il severo esame del tempo, Samson François continua a essere considerato uno dei massimi pianisti della sua epoca, al fianco di interpreti di livello assoluto come Vladimir Sofronitzky, Alfred Cortot e Vladimir Horowitz. Questo giudizio trova conferma in una frase di Cortot, che disse: «Grazie alle sue interpretazioni crea continuamente vivide immagini». Queste favolose evocazioni dalle mille e affascinanti sfumature balzano evidenti in tutti questi brani registrati in diverse sale da concerto svizzere, che formano un programma interamente dedicato all’universo che Samson François amava di più, ossia la musica romantica.

Fin dalle primissime note di Papillons di Robert Schumann – opera che fu registrata nel 1961 presso lo studio della RTS di Ginevra – l’ascoltatore più attento e sensibile può rendersi conto che l’ispirata interpretazione di Samson François realizza una geniale sintesi tra due influenti teorie dell’estetica musicale, quella di Jean-Philippe Rameau, in base alla quale la musica non può essere limitata solo al ritmo e a un mero ordine formale, e quella di Jean-Jacques Rousseau, secondo la quale l’arte dei suoni sarebbe la più pura espressione dei sentimenti. In questo modo François riuscì a cogliere con felice immediatezza l’essenza più intima dello spirito schumanniano, offrendoci una delle letture più fascinose di questo capolavoro giovanile ispirato a un vivace ballo in maschera. Registrati lo stesso giorno nella medesima sala, i due successivi Lieder ohne Worte (romanze senza parole) di Felix Mendelssohn condividono lo stesso approccio interpretativo. Dopo essere rimasti ipnotizzati da questa intensissima espressività, dal delicato intaglio delle articolazioni dell’accompagnamento, da un legato assolutamente impeccabile e da un rubato di incredibile eleganza che si innesta su una pulsazione ideale, non possiamo fare a meno di chiederci se in commercio esista una lettura più ispirata di queste miniature.

Samson François ondeggia languidamente tanto sul pianoforte quanto su queste pagine immortali: in un articolo pubblicato nel 2020 sulla rivista francese Diapason venne citata una sua celebre frase: «Avrei voluto fare un patto con il diavolo, ma lui non ha voluto». Eccessiva, imprevedibile, seduttiva e vulnerabile… In una sola parola, la personalità artistica di François era magnetica, come si può facilmente notare da questa riscoperta senza precedenti, che rende omaggio a un artista che fu senza alcun dubbio uno dei pianisti più iconici e poetici del XX secolo.

Samson François, pianoforte

Orchestre de la Suisse Romande, Edmond Appia, direttore

Robert Schumann (1810-1856)

Papillons op. 2

Aleksandr Aljab’ev (1787-1851)-Franz Liszt (1811-1886)

L’usignolo S.250

Franz Liszt (1811-1886)

Sonetto 123 del Petrarca S.161 n. 6

Valse-Impromptu S.213

Studio trascendentale n. 8 “Caccia selvaggia” S.139

Studio trascendentale n. 7 “Eroica” S.139

Franz Liszt (1811-1886)

Concerto n. 1 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra S.124

Valzer in do diesis minore op. 64 n. 2

Rapsodia ungherese n. 6 in re bemolle maggiore S.244 n. 6

Fryderyk Chopin (1810-1849)

Notturno in sol minore op. 15 n. 3

Studio in sol bemolle maggiore op. 10 n. 5

Studio in do minore op. 10 n. 12

Grande valse brillante in mi bemolle maggiore op. 18

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