MENDELSSOHN: Quintetti per archi

Mendelssohn fu senza dubbio il compositore più precoce che la storia della musica abbia mai conosciuto, in quanto nemmeno il ben più decantato Mozart scrisse lavori così maturi nei primi anni della sua infanzia. Mendelssohn non fu un prodigio solo in ambito compositivo, ma dimostrò di possedere un grande talento anche con violinista e pianista, fu un atleta eccezionale, un poeta molto dotato (Goethe fu amico e confidente del giovanissimo Mendelssohn), un valido filosofo, un acquerellista tutt’altro che disprezzabile e oltre a tutto questo trovò anche il tempo per imparare diverse lingue che sapeva parlare correntemente. Mendelssohn si distinse in tutte le attività a cui dedicò tempo sufficiente, anche se fu indubbiamente la musica a stimolare al massimo la sua fecondissima creatività. I due quintetto per archi vennero composti all’inizio e alla fine della sua breve parabola artistica. Il Quintetto n. 1 vide la luce nel 1826, poco dopo l’Ottetto e la Sonata per pianoforte in mi maggiore e prima dell’ouverture del Sogno di una notte di mezza estate, capolavori di un compositore appena diciassettenne. Poco dopo averne terminato la composizione, Mendelssohn sostituì un movimento inserendo un Adagio per ricordare il suo amico violinista Eduard Rietz, versione poco conosciuta che fu pubblicata a Bonn lo stesso anno e che la Hyperion ha deciso molto opportunamente di presentare in questo disco. Il Quintetto n. 2 risale invece al 1845, un anno prima che il trentasettenne Mendelssohn riportasse un clamoroso trionfo a Birmingham con l’oratorio Elijah e due anni prima della sua prematura scomparsa. «Queste due bellissime opere sono eseguite in questo disco in maniera veramente magnifica» (BBC Music Magazine) «Questo disco fornirà agli ascoltatori più avveduti un grandissimo piacere» (Gramophone) «Queste interpretazioni sono sia ispirate sia ricche di passione. Sono convinto che questo disco garantirà per molti anni un grande piacere a tutti coloro che amano che queste belle pagine cameristiche» (Fanfare, Stati Uniti) DIAPASON D’OR