Questa registrazione di Un ballo in maschera è estremamente rara. La ripresa del capolavoro verdiano programmata dalla Royal Opera House nel 1962 prevedeva la trasmissione radiofonica da parte della BBC, una possibilità vanificata dal mancato raggiungimento di un accordo. Per fortuna, Lord Harewood, che poteva vantare uno stretto rapporto con la Company, riuscì a realizzare unincisione privata delle rappresentazioni andate in scena il 23 e il 27 febbraio, che ha consentito a questo memorabile allestimento di non cadere nelloblio. Il cast vocale vede la presenza di un incredibile numero di stelle di prima grandezza, tra cui Ettore Bastianini, Jon Vickers, Amy Shuard, Regina Resnik e Joan Carlyle. In quegli anni Ettore Bastianini (Renato) era uno dei più famosi tenori italiani e si esibiva regolarmente al Teatro alla Scala di Milano e al Metropolitan di New York al fianco sia di Maria Callas sia di Renata Tebaldi. Le numerose incisioni effettuate sia in studio sia dal vivo da Bastianini ci hanno tramandato una testimonianza del suo grandissimo talento. Il Renato del 1962 presentato in questo disco sarebbe stato la sua prima e ultima apparizione al Covent Garden di Londra. Il critico del quotidiano londinese The Times definì la sua esibizione: «uninterpretazione aristocratica sotto tutti i punti di vista, del tutto priva di istrionismi fuori luogo». Jon Vickers (Gustavo III) debuttò davanti al pubblico londinese nel 1957 interpretando lo stesso ruolo. In seguito Vickers eseguì al Covent Garden numerose altre opere, tra le quali merita di essere citato il celebre allestimento del Don Carlos (disponibile su ROHS003). I suoi debutti nel tempio wagneriano di Bayreuth (1959) e al Metropolitan di New York (1960) aprirono a Vickers le porte di una carriera internazionale di altissimo livello. Unanimemente considerato tra i migliori tenori drammatici della sua generazione, Vickers seppe spesso portare allentusiasmo il pubblico con le sue interpretazioni vibranti e ricche di pathos. A differenza sia di Bastianini sia di Vickers, Amy Shuard (Amelia) realizzò un numero di dischi relativamente limitato, un fatto che conferisce a questa versione di Un ballo in maschera un notevole significato anche sotto laspetto storico. Per tutta la sua carriera, la Shuard fu una delle più cantanti più amate sia dal pubblico del Sadlers Wells sia di quello del Covent Garden. Dopo essersi perfezionata con la leggendaria Eva Turner, la Shuard debuttò in Jenufa, interpretando in seguito tutti i più impegnativi ruoli sopranili, tra cui quelli di Turandot, Kundry, Brunilde ed Elettra. Al di fuori del Regno Unito, la Shuard si esibì spesso a Bayreuth, Buenos Aires, Milano, Vienna e San Francisco. Come Vickers, con il quale ebbe modo di cantare in numerose occasioni, la Shuard seppe spesso esprimere sul palcoscenico una notevole intensità emotiva. A proposito di questa interpretazione del ruolo di Amelia, il critico del Times lodò il suo «approccio profondo ed eloquente». Questo cast eccezionale viene degnamente completato dalla diva americana Regina Resnik (Ulrica) e dalla straordinaria cantante inglese Joan Carlyle (Oscar), protagonista di strepitosi allestimenti andati in scena nei teatri di Londra, Vienna, Monaco di Baviera e persino di Buenos Aires. Secondo il critico del Times, in questo allestimento del Ballo in maschera, la Carlyle sfoggiò «la trasparenza incisiva, la luminosità e la brillantezza che sono propri del ruolo di Oscar». Prima del suo recente ritiro dallattività artistica, il direttore inglese Edward Downes fu una presenza costante del Covent Garden, esibendosi innumerevoli volte al fianco dei cantanti più famosi del mondo. Di questa interpretazione, il critico del Times scrisse: «Lorchestra ha suonato con la consueta precisione che ci ha abituati ad apprezzare quando è diretta da Edward Downes, la cui travolgente vitalità e il cui palpabile entusiasmo appaiono del tutto convincenti nel repertorio italiano», un commento che potrebbe essere esteso allinterpretazione complessiva di questo Ballo in maschera. Le precedenti uscite della Royal Opera House sono state salutate con grande entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo; in particolare, del Don Carlo di Verdi interpretato dal tenore Jon Vickers (ROHS003) si è scritto: «Ogni istante di questa registrazione fluisce con un irresistibile piglio teatrale ed e pervaso dalla netta sensazione che si tratta di un allestimento irripetibile» (Gramophone, Editors Choice) «Per questa versione del Don Carlo verdiano il Covent Garden ha messo insieme un cast nettamente superiore a quello che si può trovare in qualsiasi altra edizione discografica [] La direzione di Carlo Maria Giulini allo stesso tempo grandiosa e lirica si adatta alla perfezione a questopera complessa [] Uninterpretazione davvero leggendaria» (BBC Music Magazine).
Registrazione monofonica effettuata il 23 febbraio del 1962.
Tracklist
Giuseppe Verdi (1813-1901)
Un ballo in maschera