JUON PAUL: Rhapsodische Sinfonie

Dopo aver lasciato nel 1934 la cattedra al Collegio Musicale di Berlino, il compositore Paul Juon si ritirò sulle sponde del Lago di Ginevra, dove nel giro di sei anni compose una serie di opere orchestrali di grande interesse. Questi lavori di Juon – compositore originario di Mosca, i cui genitori si erano trasferiti dalla Russia in Svizzera – comprendono le sue ultime due sinfonie, che rivelano il suo spiccato talento di narratore di storie musicali e di poeta dai toni lirici e gradevoli. Composta tra il 1937 e il 1938, la Rhapsodische Sinfonie op. 95 è un ampio affresco narrativo incentrato sul tema della musica, un argomento dal quale Juon non distolse mai l’attenzione per tutto l’arco della sua esistenza; sotto il profilo dei contenuti, in quest’opera è possibile sentire motivi delle tradizioni nordica e russa abbinati a reminiscenze dei compositori dell’Europa centrale di quegli anni, da Gustav Mahler a Richard Strauss. Nell’estate del 1939, Juon completò la Sinfoniettacapricciosa op. 98, la sua ultima opera orchestrale di ampio respiro, che sotto molti aspetti può essere vista come l’altra faccia della sua “medaglia rapsodica”. Sebbene sia caratterizzata da una struttura classica divisa in tre movimenti e da una forma molto semplice, quest’opera presenta una scrittura così “capricciosa” e intricata che – come la Rhapsodische Sinfonie – rivela solo gradualmente tutta la sua straordinaria ricchezza. Questo significa che il processo di scoperta musicale di questo lavoro procede per fasi, che si rivelano molto affascinanti, in quanto ogni nuovo ascolto permette di scoprire nuovi dettagli, aumentando ogni volta il piacere dell’ascolto.