Kempe Dirige Haydn - Beethoven - Mozart

Esecutore: Berliner Philharmoniker, Rudolf Kempe

Autore: N/A

Numero dischi: 1

Barcode: 0749677149222

Testament
CD
2014
TES1492
2014-04-01
18,59 €
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Nell’estate del 1962 Rudolf Kempe aveva ormai raggiunto l’apice della sua luminosa carriera internazionale. La sua lunga consuetudine con le opere di Wagner coltivata nei teatri dell’Europa orientale gli aveva finalmente schiuso le agognate porte del tempio di Bayreuth e gli era appena stato offerto il posto di direttore principale di una delle orchestre più prestigiose di Londra, la Royal Philharmonic Orchestra, incarico tenuto fino a quel momento dal compianto Sir Thomas Beecham. Nello stesso tempo Kempe poté portare avanti la sua occasionale collaborazione con i Berliner Philharmoniker. Il rapporto tra Kempe e l’orchestra più importante di Berlino Ovest era iniziato nel 1955. Dopo la scomparsa di Wilhelm Furtwängler avvenuta nel 1954 e i chiari segni che il suo successore alla testa dei Berliner Philharmoniker Herbert von Karajan aveva intenzione di stringere un accordo discografico esclusivo con la Deutsche Grammophon, il direttore della EMI Fritz Gauss si rese conto che la sua etichetta correva il serio rischio di perdere uno dei direttori e delle orchestre più acclamati del mondo per la registrazione del grande repertorio sinfonico. Kempe era reduce del grande successo ottenuto con la ripresa del Palestrina di Hans Pfitzner diretta al Festival di Salisburgo. Sotto gli aspetti della grandiosità e dell’importanza del repertorio, il concerto che Kempe diede con i Berliner a Salisburgo fu considerato alquanto leggero rispetto alle monumentali produzioni che stavano andando in scena proprio in quei giorni a Bayreuth. Il programma si era aperto con la Sinfonia n. 55 di Haydn, mentre Nikita Magaloff si rivelò un interprete tanto anticonvenzionale quanto intrigante per il Concerto n. 4 in sol maggiore di Beethoven. Va sottolineato che in occasione del conferimento del diploma a Magaloff, Maurice Ravel commentò profeticamente «è nato un pianista veramente straordinario». Questo grande pianista di origine russa (1912-1992) strinse una profonda e sincera amicizia con Sergei Prokofiev, seguì le lezioni di Alexander Siloti e in seguito prese il posto di Dinu Lipatti nelle masterclass al conservatorio di Ginevra. Ritenuto uno dei più grandi interpreti dei concerti per pianoforte e orchestra di Prokofiev e – soprattutto – di Chopin, Magaloff era in possesso di un virtuosismo dai tratti romantici, che non si ascoltava spesso nei grandi capolavori dei primi anni del XIX secolo. La discografia di Kempe annovera poche opere sia di Haydn sia di Mozart, compositori che peraltro erano poco presenti anche nei programmi dei suoi concerti. Nonostante questo, l’ultimo Mozart del Requiem e del Flauto magico – nelle cui partiture aveva ravvisato numerose analogie – rivestì una grande importanza nella definizione della sua poetica direttoriale. Nello stesso modo l’universo sonoro della Sinfonia n. 39 – con le sue sezioni più serene che sembrano riecheggiare la purezza degli ideali di Sarastro – e la sua brillante tonalità di mi bemolle maggiore trovano piena e compiuta espressione sotto la bacchetta di Kempe. Sebbene in questo disco i Berliner Philharmoniker sfoggino una formazione molto più nutrita rispetto a quella della maggior parte delle orchestre che eseguono oggi le sinfonie di Mozart, le sonorità sono agili e brillanti e i ritmi molto più vivaci di quelli adottati da parecchie orchestre di quegli anni nel repertorio più tradizionale (dalle note di copertina di Mike Ashman). 

Tracklist

Franz Joseph Haydn (1732-1809)
Sinfonia n. 55 in mi bemolle maggiore
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Concerto n. 4 in sol maggiore per pianoforte e orchestra op. 58
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore K.543

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