Concerto per piano Vol.46 - York Bowen

La riesumazione della produzione di York Bowen (compositore definito dai suoi contemporanei come il Rachmaninov inglese) portata avanti quasi esclusivamente dalla Hyperion prosegue spedita con questa splendida versione del Terzo e del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra. Il Terzo Concerto è unopera dai toni molto vigorosi strutturata in un solo tempo diviso in tre sezioni dallandamento contrastante che ricorda lo stile delle fantasie romantiche. Le splendide interpretazioni di questopera che videro protagonista lo stesso Bowen suscitarono lunanime entusiasmo dai critici contemporanei, che lo giudicarono lopera migliore scritta sino a quel momento dal compositore inglese. Salutato da Sorabij come la più grande opera per pianoforte e orchestra mai scritta da un inglese, il Quarto Concerto di Bowen è un lavoro di ampio respiro dal taglio romantico e dalla scrittura spiccatamente virtuosistica, nella quale passaggi dallo stile inconfondibilmente impressionistico vanno a braccetto con spunti di chiara matrice straussiana. Bowen scrisse questo lavoro per una trasmissione radiofonica della BBC pensando a se stesso come solista e in seguito lo considerò la sua opera migliore per pianoforte e orchestra e unimportante addizione alla letteratura concertistica. Da notare che fino a questo momento, il Quarto Concerto di Bowen non è mai stato registrato in studio. Considerato dalla critica uno dei più autorevoli interpreti di Bowen oggi in circolazione, il giovane pianista inglese Danny Driver propone in questo disco una brillantissima interpretazione di questi lavori, accompagnato egregiamente dalla BBC Scottish Symphony Orchestra diretta da Martyn Brabbins. «Driver sfoggia una tecnica impressionante e una notevole intelligenza musicale» (The Observer) «Danny Driver è un interprete musicale e molto intelligente, in possesso di una tecnica formidabile [] La sua capacità di controllare le dinamiche e il fraseggio è semplicemente eccezionale» (Musical Opinion) «Driver ha tutte le carte in regola per diventare un pianista di altissimo livello, vantando una coerenza stilistica, unintelligenza e un istinto assolutamente fuori dal comune [] La naturale della sue esecuzioni, la sua profondità introspettiva e il suo istintivo rifiuto di qualsiasi enfasi fuori luogo fanno pensare rispettivamente a Lupu, Brendel e Curzon» (The Classical Source).