MOSCHELES: Complete Concert Studies

Vista e considerata la grande fama di cui godette tra i suoi contemporanei, è davvero difficile cosa abbia fatto cadere nel dimenticatoio la figura e l’opera di Ignaz Moscheles. Oltre a essere uno degli autori di maggior talento che guidarono la transizione dal Classicismo al Romanticismo, Moscheles fu un apprezzato virtuoso di pianoforte e un compositore di buona vena e l’oblio in cui cadde può essere ragionevolmente attribuito al suo stile in bilico tra due mondi opposti – per intenderci quello di Mozart e quello di Beethoven – che venne ben presto oscurato da quello dei protagonisti del nuovo movimento romantico come Chopin, Schumann e Liszt. Non è il caso di fare confronti con le opere di questi Titani della letteratura pianistica del XIX secolo, in quanto la musica di Ignaz Moscheles è davvero bella e merita di essere riscoperta per quella che è, come hanno dimostrato al di là di ogni dubbio le splendide registrazioni dei suoi concerti per pianoforte e orchestra pubblicate dalla Hyperion. Nell’eseguire questi studi – la maggior parte dei quali non era mai stata registrata in precedenza – Piers Lane sfoggia come sempre tutto il suo grande talento. «Interpretazioni eleganti, eloquenti e pervase da una passionalità molto coinvolgente» (Gramophone) «Piers Lane si sforza di sottolineare l’inattesa ricchezza della scrittura pianistica e sfodera interpretazioni di meravigliosa e incredibile eloquenza […] Nel complesso si tratta di un disco davvero rivelatorio» (International Piano) «Lane si accosta a queste opere in maniera impeccabile dimostrando un gusto squisito e dosando perfettamente l’energia e la raffinatezza necessarie. In questo modo il pianista inglese offre al suo pubblico veri e propri gioielli tutti da scoprire» (Répertoire, Francia) «Lane è quel genere di pianista che riesce a esaltare qualsiasi genere di musica […] La sua formidabile tecnica appare evidente fin dallo studio che apre il programma […] L’eccellente qualità sonora ottenuta dai tecnici della Hyperion contribuisce a rendere molto consigliabile questo disco» (American Record Guide).